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Chieti, vertenza Dayco: l’Udc chiede un tavolo istituzionale al ministro Calenda

L’Aquila. L’occupazione in Abruzzo va difesa. Come avvenuto per altre vertenze, l’UDC si schiera al fianco dei dipendenti della Dayco, impegnati nella vertenza contro i tagli annunciati dall’azienda americana.

La Dayco Europe, che che produce cinghie di trasmissione per auto, in Abruzzo conta 700 dipendenti tra gli stabilimenti di Chieti, Manoppello e Colonnella, e nei giorni scorsi aveva annunciato l’esubero di 135 unità lavorative nello stabilimento teatino. Una decisione che avrebbe inferto un colpo particolarmente duro al territorio. Di fronte a questo scenario, l’UDC ha tenuto ieri a Chieti una riunione alla quale hanno preso parte il Segretario Regionale Enrico Di Giuseppantonio, il Segretario Provinciale di Chieti, Andrea Buracchio, il Presidente comunale Giuseppe Marcucitti ed i dirigenti e amministratori della città al termine della quale, pur in presenza di significative novità (la Dayco Europe ha sospeso i licenziamenti) è stato chiesto comunque di formare un tavolo istituzionale a Roma, con il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Vice Presidente della Regione Abruzzo con delega alle Attività Produttive Giovanni Lolli, i rappresentanti dell’azienda, le organizzazioni sindacali di categoria e i sindaci di Chieti, Manoppello e Colonnella.

“Accogliamo con soddisfazione l’annuncio della Dayco di sospendere i licenziamenti ma riteniamo necessario che, oltre quello in programma tra sindacati e azienda del prossimo 18 luglio, vi sia un confronto più ampio per conoscere le strategie della Dayco in Abruzzo. Le maestranze impegnate negli stabilimenti di Chieti, Manoppello e Colonnella hanno dimostrato in questi anni serietà e professionalità, caratteristiche che devono far abbandonare altri propositi dell’azienda. Si possono e si devono trovare altre strade mantenendo gli attuali livelli occupazionali. Per questo come UDC chiediamo che eventuali impegni da parte della Dayco vengano assunti a Roma, a garanzia dei lavoratori stessi”.