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Roseto, scoppia il caso dei comitati di quartiere. Le opposizioni: “Non c’è democrazia”

Scoppia a Roseto il caso dei comitati di quartiere. Argomento scottante, che ha scatenato le reazioni delle forze di opposizione che puntano il dito contro il Partito Democratico.

“Dopo che, per quasi un anno, non sono stati capaci di rieleggere i Consigli di quartiere che l’Amministrazione Pavone aveva reintrodotto, dopo oltre trent’anni, nel Comune di Roseto degli Abruzzi, facendo da apripista per diversi comuni teramani che hanno seguito l’esempio rosetano, l’Amministrazione Di Girolamo-Ginoble ha presentato, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, la propria proposta di modifica del regolamento dei consigli che prevede la cosiddetta “elezione diretta” e l’abolizione del Consiglio di quartiere di Roseto Centro. Insomma, la montagna ha partorito il topolino” dichiarano i Capigruppo di “Avanti X Roseto”, Enio Pavone, di “Liberalsocialisti-Insieme per Roseto”, Nicola Di Marco, e di “Futuro In”, Alessandro Recchiuti.

“La cosa che lascia più esterrefatti di questa proposta è che l’Amministrazione monocolore Pd si riempie la bocca di “paroloni” come democrazia partecipata, elezione diretta di questi organismi e poi, di fatto, sceglie volutamente, forse per un proprio tornaconto politico, di impedire la partecipazione a questi consigli a tutti coloro che si occupano, direttamente o indirettamente, di politica, tranne stranamente gli iscritti ai partiti politici, a quanti erano candidati alle scorse elezioni rosetane e a tutti coloro che, negli ultimi anni, hanno avuto un ruolo amministrativo in questo territorio” precisano Pavone, Di Marco e Recchiuti.

“Non si capisce bene quindi chi dovrebbero essere i futuri consiglieri di quartiere…forse degli alieni?! A questo punto ci appare ridicolo utilizzare il termine elezione diretta, come esempio di democrazia vera, quando in realtà ad eleggere questi rappresentanti saranno solo un “gruppetto di amici”, magari ben instradati dal politico di turno che, così, non dovrà esporsi”.

“Francamente non comprendo tutta questa voglia, da parte del Pd, di voler togliere la politica dai Consigli di quartiere” ribadisce il Capogruppo di “Futuro In”, Alessandro Recchiuti, che nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale ha chiesto lumi, su questo aspetto, a Sindaco e maggioranza. “Anche perché, se da una parte manifestano questa intenzione, dall’altra la commissione che andrà a valutare le auto-candidature al ruolo di consigliere di quartiere vedrà un membro delle opposizioni e ben due della maggioranza, segnale chiaro che la politica entrerà eccome nella scelta di questi organi. E infine, permettetemi una considerazione personale, come mai un cittadino che si è voluto impegnare per la propria Città candidandosi in una delle tante liste civiche che hanno appoggiato, alle scorse amministrative, i candidati sindaci Pavone e Ciancaione non potrà fare parte di questi consigli, mentre un tesserato del Pd si? A questo punto chiederò di avere l’elenco di tutti i tesserati politici al fine di controllare che non vi siano due pesi e due misure” conclude Recchiuti.