Il primo affondo c’era stato lunedì scorso, in consiglio comunale. Ora i due consiglieri di Patto per Controguerra, Piero Fioretti e Paolo D’Erasmo, tornano a sollevare il caso della gestione del campo sportivo di via San Rocco, al centro di una precedente inchiesta giudiziaria, però archiviata.
Con atti e documenti alla mano, i due consiglieri comunali hanno ricostruito tutti i passaggi della vicenda, che a loro detta chiama in causa i sindaci (e gli amministratori in genere) delle ultime tre consiliature.
Tutto è nato nel 2014, con un primo accesso agli atti, dopo l’incendio nei locali a supporto del campo sintetico, che creò danni per circa 20mila euro.
” Tutto è nato dalla verifica delle procedure seguite da parte del Comune, ” sottolineano Fioretti e D’Erasmo, ” di strutture pubbliche. Sul campo sportivo, tolto il biennio 2006-2007, non sono state seguite le procedure di legge previste per poter dare in concessione le strutture pubbliche e sportive nel caso di specie. Gli atti amministrativi successivi, che fanno emergere più di un dubbio, poi in qualche maniera sono stati licenziati nel mezzo di un’inchiesta della Finanza. Tutte le risposte avute in sede amministrative non chiariscono le perplessità e quelle che riteniamo essere grandi omissioni”. Ecco dunque che l’opposizione è pronta a presentare un nuovo esposto in Procura per ricostruire tutta una serie di passaggi. È un fiume in piena Piero Fioretti, che sfoglia le 817 pagine dell’inchiesta sulla Finanza sugli utilizzi, nel corso degli anni, del campo sportivo da parte di società non del posto. Con testimonianze di vari dirigenti (ben 22 del comprensorio) e di procedure per l’affidamento dell’impianto mai perfezionate nella sostanza.
” A fronte di spese che il Comune ha sostenuto per le utenze nel corso degli anni”, sottolinea Fioretti, ” solo quando è stato sollevato il caso da parte della società di calcio sono stati versati nelle casse del Comune poco più di 4700 euro per l’affitto dello stesso. Ma tutto il resto? E come mai gli stessi dirigenti chiedono al Comune di dover sottoscrivere la convenzione per l’uso? Andremo fino in fondo a questa vicenda e non sarà l’unica”.
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