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Pescara, Catone interroga il ministro Clini sul dragaggio

Pescara. Interrogazione parlamentare sul dragaggio nella seduta di oggi pomeriggio: sarà l’onorevole Giampiero Catone a rivolgersi al ministro dell’ambiente durante il questione time.

“Sull’insabbiamento del porto di Pescara intervenga il Governo?” È quanto chiede l’onorevole Giampiero Catone, capogruppo in commissione Bilancio al ministro dell’ambiente Corrado Clini, con una interrogazione nel Question Time odierno che si terrà alle 15 alla Camera.
Il testo dell’interrogazione: “Il mancato intervento sui fondali del porto di Pescara ne ha praticamente determinato il blocco totale; la risposta del governo alle numerose richieste di un’azione risolutiva è stata di non essere competente sul territorio; tutte le autorità locali hanno denunciato con forza il rimpallo di responsabilità tra il governo e la Regione; la carenza di adeguate risorse finanziarie e la mancanza di chiarezza e trasparenza dei risultati degli ulteriori accertamenti tecnici eseguiti sul  materiale da dragare, dopo quelli ufficiali effettuati dall’Ispra, hanno impedito la soluzione del problema. La conseguenza  di tutto ciò è la perdita di posti di lavoro e di afflusso turistico anche in considerazione dell’imminente stagione estiva. Vorremmo sapere se e quando il governo, stante la forte rilevanza sociale della questione esposta, intenda convocare un tavolo operativo (con tutte le Istituzioni, le parti sociali e gli Enti locali coinvolti) al fine di trovare una soluzione rapida e i fondi necessari per determinare il ripristino del porto di Pescara.

 

Clini: apertura tavolo istituzionale. Il ministro all’Ambiente si è detto favorevole alla riapertura di un tavolo istituzionale per discutere della grave situazione di interruzione dei lavori di dragaggio del Porto di Pescara, rispondendo all’interrogazione dell’onorevole Catone: “E’ una vittoria dei tanti cittadini e dei tanti lavoratori che per questo hanno perso il posto di lavoro”, commenta il proponente dell’interrogazione, “ed è un importante passo in avanti per restituire alla città di Pescara la possibilità di tornare ad essere un polo turistico tra i più strategici dell’Adriatico”. “Il pressing sul Governo non cesserà fin quando non saranno ripresi i lavori”, prosegue Catone, “e fin quando non sarà fatta chiarezza sulle tante anomalie di questa vicenda a partire dalla verifica di come sia stato possibile confutare la relazione dell’Ispra sulla compatibilità ambientale dei fanghi con una relazione di parte effettuata da un laboratorio privato” “Resta il rammarico che nel rimpallo di competenze tra Governo e Regione si rischi di perdere un’altra stagione turistica che avrebbe potuto portare a Pescara nuovo sviluppo e nuova occupazione”, conclude Catone, “per questo dal tavolo tecnico dovranno emergere competenze chiare ed un cronoprogramma che consenta di restituire il Porto in tutta la sua efficienza nel più breve tempo possibile”.