Chieti. “La gravissima crisi economica in atto si sta rivelando sopratutto crisi occupazionale e paradossalmente ha comportato un aumento di lavoro per i Centri per l’Impiego, che hanno visto, come, appunto, quello di Chieti, decuplicare le attività dell’Istituto”.
Lo dice in una nota il consigliere Idv in Consiglio Provinciale a Chieti, Palmerino Fagnilli, che prosegue: “Il personale di ruolo del Centro per l’Impiego di Chieti dai 24 addetti del 1999, transitato alle Provincie dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, assottigliatosi nei 12 anni trascorsi, perché posto in quiescenza o perché trasferito presso altre settori o altre sedi o altre Istituzioni e Istituti (es. INPS, INAIL), il 1° Agosto 2012 sarà costituito da sole 6 unità. La già critica gestione degli Elenchi anagrafici, potrebbe essere impedita del tutto se non si dovesse con immediatezza porre rimedio alla cronica mancanza di personale. In particolare, con la messa in quiescenza nel mese di agosto del personale addetto alla gestione della Lista di Mobilità di cui alla Legge 223/91 e della Legge 236/94 dovrà essere interrotta, così come non potranno essere assicurati i servizi diretti ai lavoratori di cui alla Legge 12 marzo 1999 n. 68 Norme per il diritto al lavoro dei disabili, Servizio di Collocamento Mirato o Collocamento Obbligatorio e alle aziende
che a tali disposizioni devono essere assoggettate. Quindi il 1° agosto 2012 CPI si troverà nella totale impossibilità di continuare ad erogare il servizio per il motivo che non vi sono altre unità preparate a svolgere tale compito. La soluzione di integrare il personale di ruolo con tre operatori amministrativi precari, si è rivelata sia nel presente che nel passato, una soluzione non idonea per tutte quelle espressioni legate alla erogazione di Servizi Specialistici che rimandano alla lettura rigida dei dispositivi la cui trattazione è specifica dei Servizi Amministrativi. Da ricordare vi è poi la consistenza organica prevista dal masterplan per il Centro di Chieti, pur se esageratamente sottostimata, è di 13 unità e che la grave situazione di carenza del personale e la derivante insostenibilità dei Servizi all’Impiego, con la loro definitiva compromissione, è stata più volte segnalata del Responsabile del Servizio. Gioverebbe capire se il Ministero del Lavoro, allo stato continua ad elargire ancora i fondi per la copertura delle spese del personale suddetto e trasferito, ossia il numero di addetti ex Ministero. La grave situazione suggerisce soluzioni provocatoriamente adombrate circa l’assunzione di almeno una unità da assegnare al Servizio e quindi alla delicata mansione, o, in mancanza di fondi, con il trasferimento dalla Regione di unità lavorative o alla Regione il servizio, o in ultimo trasferire le competenze del CPI al Servizio Provinciale di Inserimento Lavorativo dell’Utenza svantaggiata (Silus) di via Spaventa. Quanto accade al CPI di Chieti – conclude Fagnilli – mostra come la crisi economica in atto, non è crisi di e del lavoro. Di lavoro e lavoratori il sistema ha un infinito bisogno e non il contrario”.