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Gasdotto Larino-Chieti, tra rischi e polemiche

Chieti. “Oltre al danno, a quanto pare, sta arrivando anche la beffa. Leggo con profondo stupore quanto dichiarato da Alessandro Lanci, presidente dell’associazione Nuovo Senso Civico di Lanciano, riguardo l’evolversi della realizzazione del progetto attinente al gasdotto avanzato dalla S.G.I. (Società Gasdotti Italia).

 Un’opera che avrebbe una lunghezza di 110 km”. Leandro Bracco, Consigliere regionale di Sinistra Italiana, commenta la notizia apparsa sulla stampa in merito al fatto che vanno avanti le trattative nei Comuni al fine di avere il consenso per il passaggio del gasdotto sul territorio. “Come osserva Lanci, tra i soci fondatori del Wwf nel suo territorio e oggi presidente di Nuovo Senso Civico, a dare l’assenso al passaggio – spiega Bracco – i primi sono stati tutti i Comuni vicini al centrodestra: Castel Frentano, Paglieta, Filetto e Orsogna. Il responsabile della società che ha proposto il gasdotto è Marcello Michetti, ex presidente del Consiglio comunale di Chieti. Un Comune che di fatto è interessato da poco più di un chilometro del gasdotto. Proprio a Chieti l’opera interesserà un’area lontana dagli insediamenti abitati. Lanciano, invece, dove il sindaco è anche il Presidente della Provincia, è interessato dal gasdotto per 12 chilometri in aree vicine alla popolazione. Secondo quanto emerso dalle citate trattative tra Comuni e l’interlocutore di mediazione nella contrattazione che precede il parere dei sindaci – continua l’esponente di Sinistra Italiana – sarebbe proprio Michetti a proporre per Chieti lo stesso ecoristoro di Lanciano. Inoltre, l’opera dovrebbe attraversare ben otto siti Natura2000 (sette di interesse comunitario e una zona di protezione speciale), aree, almeno sulla carta, tutelate dall’Unione europea. Come sostenuto più volte da Lanci di cui raccolgo oggi l’appello – prosegue Bracco – la stessa società che propone il progetto dichiara la finalità di connettere tutte le aree dove dovrebbero essere perforati i futuri pozzi e realizzati gli stoccaggi del gas per poi rivendere il metano sui mercati nordeuropei. Come sempre, però, nessun vantaggio è previsto per le popolazioni locali che non hanno bisogno di queste risorse visto che il fabbisogno è diminuito di oltre il 30% negli ultimi 15 anni. Il gasdotto sarebbe un’ulteriore ferita afflitta a un territorio già fragile per via dell’elevato rischio sismico e idrogeologico e per la cospicua densità della popolazione. Per ciò che riguarda l’Abruzzo – afferma il Consigliere regionale – il metanodotto Larino-Chieti servirà soprattutto per alimentare lo stoccaggio di San Martino sulla Marrucina, in un’area ad altissimo rischio sismico con un fronte franoso attivo di oltre sei chilometri. Sul tema, la letteratura scientifica parla chiaro: gli stoccaggi, luoghi in cui periodicamente viene pompato gas per poi essere estratto al bisogno, sono causa di terremoti persino in aree del pianeta a rischio sismico pressoché nullo come ad esempio la Spagna e i Paesi Bassi. In Abruzzo non solo si ignora il rischio di un’opera che avrebbe un impatto devastante per un territorio molto ampio ma si abbassa la testa anche davanti – conclude Leandro Bracco – a una probabile speculazione le cui conseguenze si andranno a ripercuotere ai danni di una comunità di centinaia di migliaia di cittadini che dal gasdotto potranno vedersi segnato il destino tramite un cocktail di stoccaggi, frane e terremoti”.

 “Leggo le illazioni del responsabile dell’Associazione Nuovo Senso Civico, Alessandro Lanci, riguardanti l’ecoristoro del gasdotto Larino-Chieti e non posso che rigettare le volgari accuse, gravide di bugie”. È quanto afferma il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio.

“Le dichiarazioni rilasciate da Lanci – prosegue il Sindaco – sono prive di fondamento, totalmente false, in quanto al Comune di Chieti, così come a tutte le altre municipalità interessate dal passaggio del gasdotto, il ristoro ambientale viene commisurato sulla scorta di un valore parametrico calcolato in base alla percorrenza dell’opera su ogni singolo territorio comunale. In base a tale calcolo, al Comune di Chieti, spetterebbero appena 20mila euro per un attraversamento di circa 1900 m e non 600mila euro come slealmente dichiarato. Al Comune di Lanciano, a mo di esempio, il ristoro potrebbe aggirarsi intorno ai 100mila euro per i circa 12 km di attraversamento. Smentisco, inoltre, categoricamente una proposta esclusiva a beneficio del Comune di Chieti da parte della società istante S.G.I., così come supposte speculazioni a danno della comunità che chiamano in causa avventatamente l’arch. Marcello Michetti, funzionario della medesima società, che nulla hanno a che vedere con l’iter procedimentale di approvazione unica dell’infrastruttura che dovrà essere approvata in piena trasparenza dall’Assise Civica. Diffondere falsità e allarmismi – conclude il Sindaco – anche su ipotetici cataclismi che potrebbero derivare dalla presenza di un gasdotto che ha già ricevuto nel luglio del 2016 la compatibilità ambientale da parte della Regione Abruzzo è da puri irresponsabili”.