Elezioni Tortoreto, momento di confusione o confronto tra vecchio e nuovo? L’intervento

Sei liste e altrettanti candidati sindaco. Mai nel recente passato Tortoreto ha proposto un’offerta politica così ampia e variegata.

 

A 10 giorni dall’appuntamento elettorale il professor Franco Coccia (assieme ad altri) ha reso noto un volantino nel quale fa un’analisi su quella che è la situazione attuale in vista del voto. Situazione che viene definita come l’eterno duello tra la conservazione e il rinnovamento.

 

L’intervento

 

Sei liste per l’elezione comunale sono davvero troppe, non potevano non creare un effetto shock, un forte disorientamento tra i cittadini. Nelle elezioni precedenti c’erano due o al massimo tre liste verso le quali era facile orientarsi, sia per la loro collocazione politica che per la conoscenza dei candidati presenti nei diversi schieramenti. Adesso tutto è cambiato, tutto è diventato più difficile e complesso. Prima ci si poteva confrontare con altre persone su questa o quell’altra lista sentendosi parte di un gruppo con il quale condividere gran parte dei propri convincimenti.

Oggi un singolo cittadino o una stessa famiglia non sa a chi votare per vari motivi: innanzitutto perché ci sono amici e parenti candidati in liste diverse, poi perché non si vorrebbe votare “il vecchio” di cui si è stufi, ma neanche “ il nuovo”, vista la brutta caduta dell’ultima amministrazione. Quindi una bella confusione e un bel rebus da risolvere.

 

Secondo il mio modesto avviso, per superare questo momento di disorientamento, occorrerebbe guardare gli aspetti positivi di questa situazione così insolita, come il gran numero di candidati presenti e soprattutto capire che in quest’elezioni è in gioco lo scontro tra la conservazione o il cambiamento del modo di amministrare. Perciò occorre ripartire dal momento in cui si è creato questo scontro, dal giugno 2014, quando la lista Richi, considerata “ il nuovo”, vinse le elezioni contro “l’usato sicuro” della lista Lombi (Tortoreto nel Cuore) e quella nuovissima del Movimento 5 Stelle. Allora i cittadini scelsero la lista Richi (Tortoreto Sempre) con la speranza di un rinnovamento e di un cambiamento della vecchia politica. Purtroppo quella speranza è andata delusa poiché all’interno della lista vincente si era riprodotto lo stesso contrasto tra il “vecchio” e il “nuovo”: tra chi voleva il rinnovamento e chi continuare con i vecchi metodi.

 

Contrasto emerso già alla fine del 2014 e più evidente nel luglio del 2015, quando 7 rappresentanti della maggioranza (i rinnovatori) avevano chiesto e ottenuto un confronto con l’altra parte ( i conservatori) formata da 5 componenti tra i quali il Sindaco Richi ed il vice Tarquini, che purtroppo non si presentarono all’incontro. Questo chiarimento di fatto non è mai avvenuto e tale contrasto è stato mantenuto pervicacemente sotto la cenere fino a che non è esploso nei consigli comunali del 21-22 marzo 2016, quando 7 della maggioranza non si sono presentati (6 in segno di protesta). Il Sindaco Richi, senza nessun ripensamento, revocò la mattina successiva l’incarico di assessore a Renato Chicchirichi’ (lavori pubblici) e a Rosita Di Mizio (urbanistica), nominando qualche giorno dopo come nuovo assessore Lanfranco Cardinale. In questo modo quel conflitto rimasto oscuro per tanto tempo diventava di dominio pubblico e in modo traumatico palese a tutti. Fatto che portò alla creazione di un nuovo gruppo di maggioranza, chiamato “Impegno Civico”. Una rottura così netta e repentina era la  ”prova provata” dell’inconciliabilità tra due gruppi che stavano andando su due direzioni opposte: uno verso il rinnovamento e l’altro verso la conservazione.  In queste condizioni era quasi naturale la  caduta  dell’amministrazione Richi, avvenuta prima il 16 maggio con la bocciatura del bilancio consuntivo, e poi il 18 maggio con le dimissioni di 9 componenti del Consiglio  comunale che chiudeva in modo definitivo l’esperienza Richi.

Questa rottura ha riaperto le porte ai  ”vecchi professionisti della politica”, tanto desiderosi di tornare in campo e di rompere quel lungo digiuno che li faceva sentire ai margini della società. Anzi per alcuni è stato il coronamento di un lavoro sotterraneo fatto ai fianchi dell’amministrazione uscente, per estromettere coloro che dal di dentro stavano cambiando e rinnovando il modo di amministrare. Oggi questi personaggi, a viso scoperto,  possono ripresentarsi “orgogliosamente” alla guida del nostro Comune come “i veri paladini e difensori della conservazione”.

Oggi, dunque, considerando le 6 liste presentate, emerge chiaramente lo scontro sociale e amministrativo tra il vecchio e il nuovo, cioè di chi è per la conservazione e chi lotta per il rinnovamento.

 

Franco Coccia

 

 

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