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Terremoto L’Aquila, Commissione Europea interviene sulle casette d’emergenza

L’Aquila. Vagliare misure eccezionali che permettano alla Regione Abruzzo e all’Italia di sanare in via definitiva la costruzione delle “casette” di emergenza edificate all’indomani del terremoto del 6 aprile 2009.

È quanto ha chiesto alla Commissione europea Aldo Patriciello, europarlamentare molisano e membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia del Parlamento europeo, attraverso un’interrogazione presentata in questi giorni per sollecitare un intervento dell’esecutivo di Bruxelles sulla questione.

Un intervento necessario – scrive Patriciello –considerata “l’eccezionalità della situazione e del territorio interessato” e la cui approvazione da parte dell’Unione Europea scongiurerebbe il rischio di incorrere in una procedura di infrazione ai danni dell’Italia. Il provvedimento riguarderebbe gli edifici, circa 4.000, costruiti dai cittadini aquilani all’indomani del terremoto del 2009 “con fondi propri al fine di restare sul territorio”.

Le cosiddette “casette” – scrive l’eurodeputato azzurro nell’interrogazione parlamentare – “rappresentarono per i loro abitanti una valvola di sicurezza effettiva ed affettiva che non ha mai gravato sulle casse dello Stato o della comunità”.

Edifici sicuri, tra le altre cose, che non hanno riportato danni neanche dopo le tre violente scosse del terremoto dello scorso 18 gennaio.

“I proprietari – si legge nel testo presentato da Patriciello e ora al vaglio della Commissione europea – sarebbero disposti a sanare le case pagando il necessario ed accettando anche delle restrizioni quali, ad esempio, l’esclusione di quelle casette non rientranti nei parametri urbanistici (es. la vicinanza ai fiumi o alle strade)”.

Tocca ora alla Commissione europea esaminare la richiesta dell’On.le Patriciello ed esprimere un parere motivato entro 90 giorni, nella speranza che da Bruxelles possa giungere un segnale di apertura che permetta di aiutare in concreto la popolazione aquilana.