È quello che ha detto il capogruppo di “Casale Futuro” in Consiglio Comunale di Casalincontrada, nonché componente dell’associazione dei consumatori “Codici”, Sergio Montanaro, sul grave problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nel Comprensorio chietino.
“La prima Legge sui rifiuti nella nostra regione – ha aggiunto Rossano Mincone, consigliere del Comune di Torrevecchia Teatina – c’è stata nel 1994 con governatore Del Colle, con la quale si voleva separare il secco dall’umido per evitare di riempire la discarica. Questo è un fattore importante perché in questo caso non si andrebbero a creare delle nuove discariche, ma il rifiuto diventerebbe una risorsa. In tutto questo il danno che si sta creando è a livello di costi nei confronti dei cittadini. La raccolta differenziata la fa il cittadino, ora il cittadino si trova a pagare il servizio di smaltimento, quindi questo si potrebbe evitare. Come responsabilità di amministratori abbiamo quella di gestire. Non è stato realizzato l’impianto di compostaggio che era in programma. Purtroppo, dopo tanti anni, il dirigente regionale parla della cattiva gestione dei nostri Consorzi, tra cui vi è anche quello teatino. Si deve portare la situazione a conoscenza perché ci sono cittadini che pagano, vogliamo sapere che fine hanno fatto quei soldi o come sono stati spesi”.
La discarica di Fara Filiorum Petri è chiusa dal 30 settembre 2008 ed è considerata tra le discariche italiane non a norma. La parte organica viene portata a Lucera (Foggia) con la spesa di 157 euro a tonnellata, trasporto compreso.
“Il problema dei rifiuti nella nostra regione – ha detto il segretario regionale di Codici Abruzzo, Giovanni D’Andrea – sta per esplodere, sta per arrivare ai livelli della città di Napoli. Con il DPR 915 del 1992 il problema è stato affrontato per la prima volta dallo stato italiano. Le Province si sarebbero dovute occupare della gestione dei rifiuti solidi urbani ed i Comuni dello smaltimento, cosa che spesso in Italia non è accaduta. Quindi negli ultimi 30 anni ci sono state diverse omissioni, ritardi, insomma c’è stata la solita frittata all’italiana e chi paga sono sempre i cittadini con le tariffe che aumentano sempre di più”.
I Comuni conferenti sono: Ari, Bucchianico, Canosa Sannita, Casacanditella, Casalincontrada, Creccchio, Fara Filiorum Petri, Francavilla al Mare, Giuliano Teatino, Miglianico, Pretoro, Rapino, Ripa Teatina, Roccamontepiano. San Giovanni Teatino, San Martino S. M., Tollo, Torrevecchia Teatina, Vacri e Villamagna.
Il capogruppo di “Ari Futura”, Marcello Salerno, evidenzia la grave e colpevole responsabilità dei Comuni morosi, sperimentata direttamente sul campo in quanto l’amministrazione nella quale è consigliere risulta, proporzionalmente alla popolazione, tra le più indebitate. “Le amministrazioni morose – ha spiegato Salerno – costituiscono l’origine di un infernale meccanismo nel quale i Comuni accumulano debiti e interessi passivi verso il Consorzio, il Consorzio alimenta debiti e interessi passivi verso Consac, la quale a sua volta è costretta ad indebitarsi verso gli istituti di credito per sostenere i costi aziendali, dando vita ad ulteriori interessi passivi. Una diabolica ed inarrestabile macchina del debito i cui effetti negativi ricadranno inesorabilmente sull’anello più debole della catena, ossia il cittadino onesto contribuente costretto a subire, prima o poi, i costi del risanamento. Uno degli obietti del federalismo fiscale è quello di favorire un controllo più diretto delle risorse pubbliche da parte dei cittadini. La speranza, dunque, è che siano i cittadini stessi a sanzionare e a spazzare via gli amministratori incapaci e inadempienti per evitare che tali situazioni abbiano a ripetersi”.
Francesco Rapino