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Chieti, Di Primio su Caso Pannozzo: la mia amministrazione raccoglie un debito non suo

Chieti. “Su questo atto la mia amministrazione si china a raccogliere un debito che non è proprio, trattandosi di un lascito della precedente amministrazione. Un debito cresciuto al punto tale da essere diventato assolutamente viziato e non esistente ma contro il quale, oggi, sia io che la mia giunta non possiamo difenderci poiché già consolidato e non più opponibile sotto il profilo della opposizione giudiziale”.

Lo ha detto il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, relativamente alla trattazione dell’ ordine del giorno nel Consiglio Comunale odierno “Accertamento, riconoscimento e finanziamento di debiti fuori bilancio – V° Settore LL.PP. – artt. 193 e 194 del D.Lgs 267/2000. Decreto ingiuntivo rep. 490/09 del Tribunale di Cassino in favore della ditta Costruzioni Pannozzo s. p.a. di Sora”,

“A tal proposito, infatti, possiamo solo aver fiducia nella sentenza della Corte dei Conti – ha continuato Di Primio – che, dopo aver indagato, spero individui, se ve ne sono responsabilità, per questo maggiore e immotivato costo che la comunità dovrà sopportare. Ciò a cui siamo chiamati oggi è il dovere della responsabilità, ma voglio evidenziare che la mia amministrazione, ancora una volta, continua a pagare le azioni e le negligenze di chi in passato ha governato questa città. Oggi, infatti, sottraiamo 500.000 euro dalle casse del Comune di Chieti per pagare un debito che poteva essere evitato. A coloro che vogliono fare polemica politica io rispondo che sono prontissimo, ma poiché in questi giorni mi è arrivata la comunicazione, da parte del Ragioniere Capo del Comune, dell’esistenza di altri debiti pregressi, che certamente non sono stati fatti dalla mia amministrazione, dico che questa situazione parossistica non è più tollerabile. Sono indignato per le continue comunicazioni di esistenze di debiti! Non mi venga detto, dunque, perché aumento l’addizionale Irpef dello 0,2%. Di certo non per fare feste, ma per pagare i debiti e mandare avanti la macchina amministrativa. Su altro punto, poi, intendo fare chiarezza per evitare inutili strumentalizzazioni. Mi si accusa, infatti, di aver trattenuto il fascicolo relativo al Caso Pannozzo, che non ho mai avuto se non per redigere la denuncia presso la Procura della Repubblica. Niente di più falso! Non tollero la prosopopea del nulla che taluni fanno in Consiglio Comunale sopratutto quando a farla sono i corresponsabili della causazione dei problemi che oggi abbiamo”.