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Provincia di Chieti, Golden Lady: botta e risposta tra D’Amico e D’Amario

Chieti. In Provincia di Chieti continua a tenere banco la vicenda della “Golgen Lady” soprattutto dopo che il tavolo regionale è saltato, lo scorso 16 marzo. Il tavolo era stato convocato per la predisposizione del documento da presentare al tavolo ministeriale per portare a compimento l’iter del riconoscimento di area di crisi alla Valsinello di Gissi ed avere così contezza delle manifestazioni d’interesse verso lo stabilimento della “Golden Lady” a cura della società “Wollo”.

A questo punto ha preso la parola il consigliere e capogruppo del Pd in Provincia a Chieti, Camillo D’Amico, che ha affermato: “Un’altra figuraccia della Provincia di
Chieti quella rimediata al tavolo regionale non certo dipendente da fattori tecnici ma frutto di un approssimazione verso la quale rimanere sbalorditi è poco; è manifesta incapacità ad avere autorevolezza ed iniziativa politica dove non reggono le solite
scusanti di essere ente strutturalmente deficitario. C’è poco di essere tranquilli e fiduciosi, come chiedono presidente ed assessore provinciale, perché i tempi stringono e novembre s’avvicina quando finirà la CIGS per i lavoratori in attesa di fatti certi e concreti non certo di vuote parole e promesse mancate. La Provincia ha il dovere di dire cosa, di proprio, intende fare; altrimenti il proprio ruolo è inutile. Alla maggioranza ancora chiedo: come intende spendere i soldi derivanti dalle roialty
della turobogas che anche la regione prende; quale autorevolezza vuole esperire per far sì che l’energia ivi prodotta possa essere fornita a più bassi costi per le imprese del territorio; se ha voglia e forza di aprire un tavolo con la proprietà della turobogas, insieme alla regione, per ridiscutere l’aspetto legato alle roialty dopo aver consentito il raddoppio della linea di alta tensione che ha interessato l’attraversamento di tutto il
territorio provinciale. Il tempo delle mele per Di Giuseppantonio & c. è finito da tempo – ha concluso D’Amico – ma scherzare sulle persone in difficoltà è eticamente scorretto. Le nostre proposte sono note e le abbiamo avanzate da tempo; adesso è giunta l’ora che l’amministrazione attiva faccia altrettanto senza spostare le attenzioni su altro ma attenendosi al concreto merito della questione”.

L’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Daniele D’Amario, replica così: “Il capogruppo del Pd Camillo D’Amico cerca di trasformare ogni giorno la vertenza Golden Lady in uno scontro politico, esattamente ciò che non serve e che i lavoratori non vogliono: non si spiega altrimenti la sua insistenza su un aspetto ampiamente chiarito come la riunione che non si è tenuta. Invito le istituzioni ed i rappresentanti del territorio a fare fronte comune, ognuno per il proprio ruolo, al fine di cercare una soluzione per le maestranze della Golden Lady. Oggi vengono chiesti atti concreti e non speculazioni di parte: il mio invito, dunque, è ad evitare di trasformare nell’ennesima querelle politica questa drammatica situazione appellandomi al senso di responsabilità di tutti. Per la Golden Lady la Provincia sta facendo in pieno la sua parte e continuerà a fare ciò che è nelle sue possibilità. Quando scoppiò la vertenza Golden Lady – sottolinea l’assessore D’Amario – D’Amico, allora capogruppo della Margherita in Consiglio Provinciale, lanciò a marzo 2006 in piena campagna elettorale un appello ai dirigenti del suo partito chiedendo loro di prendere una decisa e concreta iniziativa per tentare di scongiurare i gravi e preoccupanti disegni industriali della Golden Lady. Forse allora il problema si sarebbe potuto affrontare e almeno in parte risolvere su ben diversi presupposti. Ma D’Amico, oggi come allora, preferisce fare propaganda sulla pelle dei lavoratori. Altro che tempo delle mele: per D’Amico è sempre tempo di elezioni!” .