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Asl 2, stop all’Atto aziendale. Botta e risposta tra Di Primio e Paolucci

Chieti. “Non approverò l’Atto Aziendale redatto sulla scorta delle nuove linee guida approvate dalla Regione Abruzzo con delibera di giunta n. 78 del febbraio 2017 e sono pronto ad impugnarlo nelle sedi deputate perché rappresenta una evidente disparità di trattamento che penalizza la sola Asl Lanciano Vasto Chieti”.

 E’ quanto ha affermato il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, all’esito della riunione del Comitato Ristretto dei Sindaco della ASL 2, di cui è Presidente, convocata nel pomeriggio di oggi, alla quale hanno partecipato il Direttore Generale della ASL 2, Pasquale Flacco, il Direttore Amministrativo, Sabrina Di Pietro, il Direttore Sanitario, Vincenzo Orsatti, ed i Sindaci di Casoli, Vasto e Lanciano.

 “Vi sono aspetti che non risultano essere in linea con la normativa vigente in materia sanitaria, ovvero il decreto legislativo 502 del ’92, e neppure con il contratto nazionale del comparto sanitario – ha commentato il Sindaco Di Primio – . In particolare, ho contestato la istituzione di due nuove figure dirigenziali quali il direttore della funzione ospedaliera e il direttore della funzione territoriali che, a mio avviso, oltre ad essere in contrasto con la legge perché non previste, ledono, per le modalità con cui è prevista la loro assunzione, le professionalità presenti nella nostra Azienda, duplicano funzioni già esistenti e, soprattutto, rappresentano un costo ulteriore per la sanità abruzzese e, quindi, per i cittadini. Motivo per il quale – ha proseguito il Sindaco – ho fortemente contestato la loro presenza esprimendo il mio parere negativo rispetto all’Atto aziendale in quanto lo stesso è evidentemente condizionato da linee guida regionali contro legge.  Inoltre non approverò l’atto perché, ad oggi, la sola ASL 2 Lanciano Vasto Chieti parrebbe essere obbligata ad attuare le nuove previsioni del decreto Lorenzin. L’attuazione del Patto per la Salute vedrebbe fortemente penalizzata la sola Asl di Chieti considerato che, nel decreto sul terremoto, oltre ai territori di L’Aquila e di Teramo, è stata inserita anche la Asl di Pescara. Il decreto sospende l’applicazione delle previsioni della Lorenzin per le tre Asl di Teramo, L’Aquila e Pescara lasciando la sola Asl di Chieti ad essere penalizzata sotto il profilo dei tagli a personale e risorse. Tale disomogeneità creerà uno squilibrio sia in termini di offerta di prestazioni sanitarie, sia in termini di disponibilità economica. Mai darò il mio assenso a questo atto aziendale che sono pronto ad impugnare nelle sedi deputate per una evidente disparità di trattamento che finirebbe per gravare sui cittadini di Chieti e della sua provincia. NO FERMO E DECISO fino a quando l’atto non si uniformerà alla legislazione vigente eliminando figure ridondanti rispetto a quelle dirigenziali già per legge previste. NO FERMO E DECISO fino a quando tutte le Asl si adegueranno alla Lorenzin. In considerazione delle perplessità sollevate anche dagli altri colleghi del Comitato – ha concluso il Sindaco – ho chiesto all’Assessore Paolucci di intervenire alla prossima riunione per chiarire le questioni di diritto sollevate rispetto alla legittimità dell’atto aziendale e per riferire anche sull’esito della commissione tecnica istituita per lo studio del DEA di secondo livello funzionale Chieti-Pescara”.

 Così replica l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci: “Respingo nettamente l’affermazione secondo la quale la Asl 2 è l’unica ad essere penalizzata da una norma nazionale: basta ricordare il dibattito sull’ospedale unico a Teramo e quello sull’ospedale per l’area Pescara-Chieti. Inoltre vanno sottolineate le procedure avviate per i tre nuovi presidi che si intendono realizzare a Chieti, Lanciano e Vasto, e i 78 posti letto attivati in 18 mesi nel polo cardiochirurgico teatino, laddove qualcuno voleva un centro per l’invecchiamento. Quanto alle funzioni espresse dai due direttori, la posizione assunta è la stessa di un numero limitato di sigle sindacali che di ASL in ASL accende lo stesso tipo di dibattito. Ricordo che si tratta di funzioni che intendiamo presidiare con figure innovative, vista la riduzione degli staff in forza alla direzione generale della Asl, ma siamo ovviamente aperti al dibattito. Quanto ad una mia convocazione, sono sempre disponibile e ogni confronto mi è gradito”.