Il ministro Barca a L’Aquila: dopo le elezioni finisce l’era del Commissario Chiodi?

chiodi_barcaL’Aquila. Gli strumenti messi in campo per la ricostruzione e le misure per il rilancio economico del territorio colpito dal sisma del 6 aprile 2009. Sono i temi predominanti dell’incontro avvenuto oggi a L’Aquila tra il presidente della Regione Abruzzo, e Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, e il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca.

Chiodi ha illustrato al Ministro, incaricato dal premier Monti di seguire in prima persona la fase della ricostruzione, tutti i dettagli delle risorse spese fino ad oggi, con un quadro delle attività svolte e dei processi in evoluzione. E i numeri parlano di 2 miliardi e 325 milioni erogati e 1 miliardo e 379 milioni di euro ancora disponibili in cassa, 751,355 milioni di euro spesi per l’emergenza, mentre per la ricostruzione pubblica e privata sono stati spesi 527,14 milioni. Dei 2 miliardi stanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, il plafond disponibile è di 953,250 milioni.

Ad aprile del 2009 le persone rimaste senza casa erano 67.459; oggi 33.476 persone sono rientrate nelle proprie abitazioni, mentre 21.941 hanno un alloggio a carico dello Stato. I beneficiari del contributo di autonoma sistemazione (Cas) sono complessivamente 11.609, con una diminuzione del 58,2% rispetto a 3 anni fa. Le persone alloggiate negli alberghi (-95,2%) e nella caserma della Guardia di Finanza dell’Aquila (-87,5%) sono ormai solo 433.

Solo nel mese di gennaio sono state rimosse oltre 20 mila tonnellate di macerie. Negli ultimi 4 mesi sono state trasportate 59 mila tonnellate. ”Si tratta di un risultato importante” ha fatto notare Chiodi “che incoraggia verso l’obiettivo prefissato dal soggetto attuatore, Giuseppe Romano, che è quello di arrivare a trasportare 2 mila tonnellate di macerie al giorno”.

Per quanto riguarda i piani di ricostruzione, i Comuni hanno consegnato i primi 24 Piani, che definiscono le modalità di intervento sui centri storici. Altri 35 Comuni presenteranno i Piani nel corso del 2012. Secondo una stima della Struttura tecnica di missione, quelli già presentati costeranno 6,688 miliardi di euro.

A L’Aquila, l’amministrazione comunale ha rilasciato in totale 11.428 contributi definitivi per il ripristino di edifici classificati B, C ed E, mentre 314 milioni di euro sono stati stanziati per 38 cantieri pubblici. Sono state riaperte al culto 116 chiese in Abruzzo, ristrutturate con un finanziamento complessivo di oltre 14 milioni di euro. Significative infine le donazioni destinate ai monumenti danneggiati dal sisma, per una cifra complessiva pari a circa 38,2 milioni di euro. Infine, ”la più grande operazione in Europa di messa in sicurezza delle scuole”, con un investimento pari a 226 milioni di euro per 269 interventi nelle quattro province abruzzesi, di cui 166 nelle scuole della provincia dell’Aquila’. ”C’e’ un fortissimo impegno da parte dell’amministrazione centrale e del Commissario ad accelerare la ricostruzione” ha detto Barca. “Le informazioni che stiamo raccogliendo dicono che la macchina si muove. Siamo d’accordo sulla necessità di migliorare la qualità dell’informazione, perchè ci sono molte cose nascoste sotto le carte che non sono arrivate ai cittadini”.

Nel corso del vertice, Chiodi ha annunciato la sua intenzione di proporre al Presidente del Consiglio l’adozione di una Opcm che definisca il trasferimento, dopo le prossime elezioni amministrative, dei poteri commissariali dal Commissario/Presidente ai Sindaci che saranno dotati di un adeguato budget finanziario; la permanenza in capo al Presidente della Regione dei poteri di indirizzo, coordinamento e programmazione economico-finanziaria, con relativo compito di riparto delle risorse finanziarie tra i Comuni, di monitoraggio della spesa e di alta sorveglianza; la costituzione di un ufficio di supporto al Presidente della Regione per l’espletamento dei compiti e delle funzioni allo stesso assegnati, la cui durata cessi al termine del mandato affidato al Presidente della Regione; l’istituzione, a supporto del Presidente, di un Comitato di pilotaggio costituito da tre/cinque componenti di alta professionalità. Per il momento, ha detto il ministro, “la conferma del vertice, del Commissario, è implicita nelle modalità del lavoro che stiamo facendo in questi giorni. Ed è già stata fatta dal Governo. Avvertiamo, comunque, la necessità di snellire la governance, adattandola anche alla fase avanzata del dopo sisma”.

Secondo Barca, inoltre, ”il rilancio economico del territorio aquilano è legato a due ‘carte’: l’innovazione e la ricerca per la presenza dell’Università, di imprese tecnologicamente avanzate, di piccole e medie aziende interessanti, dell’Istituto nazionale di fisica nucleare del Gran Sasso; il patrimonio stesso della ricostruzione che ha visto in campo squadre di tecnici per la messa in sicurezza. Queste due forze oggi non sono mobilitate. Bisogna farlo per rilanciare il ‘progetto L’Aquila’. Nei prossimi 60 giorni vorrei ritrovare quell’entusiasmo che a volte è stato ripiegamento all’individualismo di ognuno di noi più che ai bisogni ed alla visione di una comunità, di una città”. E, infine, una rassicurazione sulle risorse a disposizione: ”Non esiste assolutamente un problema di risorse finanziarie” ha confermato il ministro. “Il problema è che ce ne sono molte ma la macchina non le utilizza ancora completamente. Non ci sono assolutamente rischi che esse scarseggino (anche se la preoccupazione è sacrosanta!) ma bisogna utilizzarle bene e con rigore. Il Paese ha messo a disposizione delle risorse per la ricostruzione e si aspetta informazioni che essa sia fatta nel modo migliore ma anche a costi contenuti e limitati”. Quanto alla legge ad hoc sul terremoto, Barca ha assicurato che è uno strumento che il Governo si riserva di valutare.

Il commento del sindaco Massimo Cialente. Esprimo soddisfazione per la fine del regime di commissariamento che arriverà dopo le elezioni amministrative, come chiesto da Chiodi al Governo. Finalmente il completo controllo della ricostruzione verrà trasferito ai Comuni ed ai Sindaci. Ho chiesto ed ottenuto che entro il 15 marzo venga rinnovato il finanziamento per tutto l’anno per la gestione dell’emergenza, compresa la riconferma dei precari, un’ accelerazione della filiera. Ho proposto di assicurare la possibilità ai cittadini, a partire dalla stessa data, di poter presentare i progetti che entrano nello stralcio previsto nell’ordinanza 3996 e che verranno esaminati, eventualmente, da un’apposita struttura che verrà istituita dal Comune dell’Aquila e dagli altri comuni che organizzeranno analoghi uffici. Ho anche posto, inoltre, la questione centrale del rilancio economico e produttivo, problematica per la quale abbiamo concordato di avviare un’attenta valutazione, spero entro un mese, delle somme disponibili per i primi finanziamenti. Su un argomento, poi, mi sono particolarmente impuntato, di giungere al più presto all’intesa per l’approvazione dei piani di ricostruzione. A tal proposito, vista la grande confusione, persino sulla definizione di questi, ho chiesto, offrendo anche la mia collaborazione, se sarà richiesta, di delineare entro 10 giorni una griglia per gli esami degli stessi, poiché ritengo di essere nelle condizioni di poter ottenere l’intesa entro massimo la prima metà del mese di aprile. Non ritengo che vi sia alcun motivo per rinviare ulteriormente; inoltre, con la griglia d’esame, mi sento garantito, rispetto a strane interpretazioni od osservazioni che mi sono pervenute come a proposito del piano di ricostruzione di Onna, depositato da oltre 40 giorni, addirittura sul senso di marcia dei camion nei cantieri. Mantengo, comunque, alcune perplessità sui tempi e sulla filiera per i quali come richiesto dal Ministro, invierò ulteriori proposte per una sua migliore organizzazione, che la contraddistinse quando era guidata dal Comune dell’Aquila.

Parte importante della mia soddisfazione è che le odierne decisioni del Governo rispetto alla struttura commissariale, ai grandi ritardi da me più volte denunciati, rende giustizia delle accuse che mi sono state spesso rivolte, di cercare inutilmente lo scontro istituzionale e di voler litigare. La decisioni assunte oggi dal Ministro Barca per conto del Governo confermano che avevo ragione io.

Il commento del consigliere comunale de La Destra, Luigi D’Eramo. “Prospettiva e tempi certi. E’ di questo che noi aquilani abbiamo bisogno, è questo che dobbiamo pretendere dalla Struttura commissariale e dal Comune. L’Aquila deve essere pensata con prospettiva, avere una visione per la città e lavorare lungo un percorso chiaro che porta alla realizzazione di quella visione. Abbiamo perso molto, ma molto possiamo ottenere se capiamo quale futuro vogliamo vivere. Io credo che ci si stia concentrando solo ed esclusivamente sul quotidiano, parando i colpi alla giornata, rischiando di riproporre una brutta copia della nostra amata città. E, invece, partendo da ciò che abbiamo possiamo immaginarla migliore, con una personalità definita che negli anni che ci attendono concorreremo a formare. Vogliamo sapere se rientreremo a casa tra 1, 2 o 10 anni. Vogliamo saperlo perché dobbiamo vivere la nostra vita con la certezza del diritto, con la consapevolezza che seppure ci vorrà del tempo comunque accadrà, con la possibilità di organizzare il nostro futuro in ragione di una prospettiva realistica, reale e trasparente. E dobbiamo pretendere che quei tempi siano rispettati, dobbiamo poter tornare a fidarci delle regole, dobbiamo aspirare a una gestione seria e inappuntabile della ricostruzione. Secondo D’Eramo, il Ministro ha inquadrato perfettamente la situazione: francamente sono stanco, siamo stanchi, di essere trascinati nella confusione delle polemiche. Attribuire colpe non ci esime dal compito a cui siamo chiamati come Consiglio e come aquilani: esigere chiarezza, snellezza, grandezza, ma soprattutto verità”.

 

 

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