Chieti, il Pd sul ridimensionamento scolastico

chiara_zappalorto_e_alessio_di_iorioChieti. “A livello provinciale c’è stata la discussione nelle città, in modo particolare nelle grandi città. Con Tremonti c’è stato un Decreto per la razionalizzazione delle scuole. Come avvenne per la sanità, l’allora Governo legiferò su una cosa che era di competenza regionale. La Regione aveva chiesto alla Provincia di pianificare la situazione delle scuole, la Provincia avrebbe dovuto avere un compito di sintesi, invece si è limitata a dare dei tempi. Entro il 30 novembre i Comuni avrebbero dovuto approvare la delibera per l’accorpamento delle scuole. Noi ci siamo posti sempre come forza dialogante. Proprio sulle scuole è mancato il dialogo. Il Partito Democratico si è sempre posto come opposizione costruttiva”.

E’ quello che ha detto questa mattina il vicesegretario provinciale del Pd, Chiara Zappalorto sul ridimensionamento scolastico.

“Chieti ha quattro Istituti Comprensivi, due nella parte alta e due nella parte bassa, quindi ha quattro dirigenti scolastici –  ha agiunto il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale a Chieti, Alessio Di Iorio – questa è una competenza del Consiglio Comunale, sulla delibera che viene presentata, c’è un Protocollo d’Intesa tra sindaco, assessore e dirigenti scolastici in cui non c’è scritto né data né luogo, c’è solo la firma degli interessati. Al Circolo 1 è stata associata la Cesarii, mentre al Circolo 2 la Corradi. Questo crea dei grossi problemi alle famiglie perché si trova al lato opposto della città, quindi i genitori dovranno fare molta strada per portare i figli a scuola. Anche molti professori rischiano di essere trasferiti in un’altra scuola o in un’altra città della provincia e sono obbligati ad accettare. Questa delibera non è stata fatta per agevolare le famiglie, ma è stata fatta a tavolino da poche persone. Questa situazione creerebbe problemi anche al traffico cittadino. Noi non possiamo permettere che vengano fatte delle cose del genere, non si può permettere che ci sia uno sperpero di risorse”.

Francesco Rapino

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