Sulmona. ”Per i pendolari del Centro Abruzzo, ex fruitori della ormai smantellata corsa delle 8nella tratta Sulmona-Roma, è iniziata l’odissea. Con il nuovo servizio offerto dall’Arpa alcuni pendolari hanno dovuto anticipare la partenza di ben due ore, altri si sono organizzati con i propri mezzi e altri hanno voluto sperimentare la nuova ‘corsa integrata’. Per questi ultimi i disagi sono stati pesantissimi”.
A denunciarlo è il presidente della Federazione dei Comitato dei pendolari d’Abruzzo (Federcopa), Francesco Di Nisio, il quale segnala che l’autobus dei pendolari e degli studenti è arrivato al terminal della stazione Tiburtina con un’ora di ritardo rispetto all’orario precedente, nonostante nella capitale ieri il traffico fosse praticamente inesistente grazie alla misura anti smog delle targhe alterne.
”Non oso immaginare cosa succederà lunedì mattina quando il traffico di Roma tornerà nella normalità” commenta Di Nisio. “Il presidente dell’Arpa lasci nel garage l’auto blu e venga con noi pendolari su quel pullman almeno si renderà conto di un pò di cose. Innanzitutto che l’Arpa ha tagliato le corse ma ha raddoppiato il personale viaggiante che i pendolari del Centro Abuzzo: ieri costretti a scendere alle biglietterie perché il personale dell’Arpa non era organizzato per emettere i biglietti a bordo. Il presidente dell’Arpa si accorgerà che la presunta razionalizzazione delle corse di cui l’azienda parla vuol dire obbligare l’autobus dei pendolari della Valle Peligna ad uscire dall’autostrada ad Avezzano, arrivare fino nel cuore del centro marsicano dove c’è il terminal, fare una sosta e poi ripartire, su strada urbana, prima verso Cappelle, poi verso Magliano dei Marsi. Solo qui l’Arpa ha previsto il rientro in autostrada verso Roma dove dopo circa tre ore (in condizioni ottimali di traffico) si arriva al terminal della Tiburtina”.
Ora, conclude Di Nisio, ”preso atto che il percorso consente di gustare gli antichi resti della splendida Alba Fucens e che si arriva comodamente a Roma cosi come vorrebbe un turista, l’Arpa deve comunque rispondere di questi pesanti disservizi per i pendolari, alla Regione Abruzzo. Il patrimonio umano abruzzese e le esigenze dei lavoratori non possono essere calpestate così. La politica deve uscire dalle aziende pubbliche. Chiodi e Morra cerchino degli esperti di trasporto pubblico per gestire le nostre aziende. La politica non può trasformare i lavoratori e studenti in turisti romani”.