Pescara. Si trasforma in oggetto di battaglia politica la travagliata disputa sulla sede dell’istituto alberghiero De Cecco. Ieri, in Consiglio provinciale, l’irruzione pacifica di centinaia di studenti, mentre si dibatteva se ristrutturare l’ex istituto Aterno o costruire una nuova struttura alla Stella Maris; oggi, sulle stesse basi, lo scontro a distanza tra Pd e Idv e il presidente Testa
Venti anni si è atteso finora per capire le sorti dell’Ipssar De Cecco, e fino al 31 dicembre il mistero rimarrà tale. Ieri il Consiglio provinciale ha deciso di bloccare i 2,8 milioni di euro stanziati per adeguare l’ex istituto Aterno alle attività di laboratorio degli apprendisti cuochi, barman e operatori di sala, aprendo la discussione sulla possibilità di spendere la stessa cifra per innalzare un nuovo alberghiero all’interno dell’abbandonata Stella Maris di Montesilvano. Dinanzi a studenti e professori, accompagnati dalla preside Trivelli in aula per assistere e incalzare pacificamente il dibattito, maggioranza e opposizione si sono avvicendati in una serie affannosa di proposte, richieste, analisi e controproposte; tra dubbi sull’efficienza e l’economicità delle due strade, si è scelto di bloccare ancora una volta la situazione e verificare con dati e conti la fattibilità dell’ipotesi Stella-Maris.
Il giorno dopo, opposizione e Giunta alzano ognuno la propria voce, scontrandosi a suon di conferenze e comunicati stampa. Stamattina sono stati Pd e Idv a parlare per primi di maggioranza debole e sfiduciata. Luciano Di Lorito, capogruppo Idv, punta il dito su “l’ennesimo caso sul quale la Giunta Testa non ha più i numeri per governare, naviga a vista e il presidente dovrebbe, già da tempo, dimettersi”. I dipietristi, insieme al Partito Democratico, ieri hanno votato contro l’emendamento proposto dal capogruppo Pd Angelo Faieta per la valutazione alternativa all’Aterno; il centrodestra, però, non avanzava ulteriori ipotesi, ed è stato il capo dell’esecutivo a tirare in causa l’ex colonia fascista, con l’opposizione a insistere per i nuovi laboratori nella sede attuale, a differenza del trasferimento a Villareia richiesto a ottobre. “Testa rinnega il piano di Rapposelli e resta in ostaggio della maggioranza, cercando di guadagnare voti sulla pelle degli studenti dando man forte ad ogni iniziativa proveniente dal centrodestra”
Chiaro, quindi, il dietrofront dell’opposizione sulla delocalizzazione dell’Alberghiero a Villareia, nei locali della scuola agraria; ora Tocco, Di Marco, Di Meo e Castricone vogliono immediatamente cucine, bar e sale all’Aterno: “La Stella Maris è un’operazione incerta”, dicono, “con tempi troppo lunghi, si parla almeno di quattro anni e si sosterrebbero una spesa maggiore e un disagio enorme per studenti e docenti”. Replica, invece, Testa: “Un mese non è nulla rispetto ai venti anni di attesa che la scuola ha sopportato per avere una sede dignitosa. E oggi la sede dignitosa c’è ed è
l’Aterno”. Neanche il presidente, però, si risparmia di cadere nella disputa politica: “Dai banchi dell’opposizione sono arrivate proposte molto contraddittorie nell’ultimo periodo: prima dicevano no all’Aterno, poi sì al trasferimento a Villareia e poi, ieri, cambio di rotta con un sì ai locali dell’Aterno. In venti anni il centrosinistra non ha prodotto nulla e ora mischia le carte in tavola in continuazione”. Ma, tra le righe di una discussione scolastica, si legge chiaramente il tentativo di far apparire Testa senza numeri e in contraddizione perfino con i membri della propria Giunta: “Nessuno ha sfiduciato l’assessore all’Edilizia scolastica Rapposelli”, ribatte Testa, “il centrosinistra sostiene che non c’è più la maggioranza: ieri i numeri hanno dimostrato che la maggioranza c’è”.
Quella che sicuramente non c’è ancora è la certezza della sorte spettante al De Cecco.
Approfondimenti: Alberghiero De Cecco
Daniele Galli