Provincia di Chieti, D’Amico (Pd) critica la mancanza di un piano neve

camillo_damicoChieti. “L’avvicinarsi dell’inverno ci preoccupa molto perché, oltre l’ordinaria manutenzione delle strade già vistosamente dimenticate per il taglio delle erbe infestanti nella primavera – estate scorsa, saranno, le copiose piogge e nevicate,  potranno creare problemi notevoli per un minimo di viabilità sicura. Allo stato ancora non abbiamo contezza di un programma di gestione da parte dell’assessore delegato se non le solite dichiarazioni rilasciate ai media, con una preoccupante raffica quotidiana e con tenori rassicuranti ma nella pratica tutto da dimostrare nell’efficacia”.

E’ quanto afferma il capogruppo del Pd in Provincia di Chieti, Camillo D’Amico, sulla mancanza di un “piano neve” necessario per fronteggiare i rischi di un inverno che si preannuncia rigido e verso la quale, sinora, non c’è alcuna pianificazione per affrontarlo senza particolari rischi e problemi.

“La rinuncia all’utilizzo minimale, nel numero e tempo necessario, dei lavoratori interinali – continua D’Amico – che hanno maturato esperienza e professionalità è un imperdonabile errore che Di Giuseppantonio, Tavani & c. hanno ormai fatto e produrrà danni irreversibili verso e per l’ente che il tempo paleserà.  Il ricorso alle ditte esterne, una volta erano la risposta all’emergenza, oggi è diventata una triste ordinarietà e tutto il territorio risente di un preoccupante abbandono anche nell’ambito dei percorsi fluviali. Favorevolmente abbiamo accolto i contenuti di un regolamento, di prossima approvazione consiliare, che tende ad affidare tratti di fiumi della nostra provincia alla gestione volontaria di associazioni della pesca; lo abbiamo fatto perché solo una gestione partecipata, responsabile e consapevole del territorio tra più soggetti, pubblici e privati, sinergicamente può garantire quel minimo di sorveglianza e controllo di cui esso ha bisogno. A questo straordinario gioco di squadra – conclude il capogruppo del Pd – utili e necessari, sarebbero i lavoratori che hanno prestato opera presso la provincia per molti anni e sotto diverse amministrazioni; ritroverebbero motivazioni significative per mettere a disposizione la loro abilità e conoscenza del territorio riportando in auge l’interesse verso un ente altrimenti in declino ed una presenza fisica  di cui tutti godremmo. Tutto ciò senza grandi impegni finanziari.”

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