Gli studenti pescaresi non credono nelle capacità politiche del governo Monti e reclamano a voce alta “una risposta alla crisi diversa da quella che oggi ci propongono”. Gli striscioni esposti e gli slogan urlati al megafono nel corso del corteo sono l’indice dell’insofferenza crescente dei giovani nei confronti della classe dirigente nazionale e del mondo dell’alta finanza. Ma non mancano riferimenti ai tanti problemi che si trovano ad affrontare a livello locale poiché, come ripetono gli organizzatori della manifestazione, Pescara “non è una città a misura di giovani”.
“Anche tu, indignati prima che sia troppo tardi!”, è la frase ripetuta sui volantini distribuiti dal collettivo studentesco pescarese che ha organizzato la protesta. Una protesta riuscita e partecipata, che ha raccolto migliaia di adesioni, da parte delle associazioni e dei gruppi giovanili, ma anche delle organizzazioni politiche giovanili di centrosinistra. A sfilare lungo le strade della città, infatti, c’erano oltre un migliaio di studenti, provenienti dalle scuole superiori cittadine, ma anche da Montesilvano, Penne, Francavilla, Atri e Lanciano. Oltre duemila secondo gli organizzatori e mille secondo le forze di polizia che hanno scortato i ragazzi dal centro a Porta Nuova, fino all’arrivo a piazza Italia, sotto la sede del Comune e della Provincia. Ad accompagnare il serpentone anche le bandiere del sindacato dei Cobas e un gruppo di lavoratori precari.
In ambito locale, invece, le richieste degli studenti si focalizzano su tre punti: attivazione degli autobus notturni per permettere a chi non ha l’auto di raggiungere i luoghi del divertimento della movida pescarese, più sale studio e un centro aggregativo dove organizzare mostre, concerti e discussioni. Nel corso della mattinata le proposte sono state protocollate e consegnate al vicesindaco di Pescara Berardino Fiorilli da una delegazione di studenti, mentre i malumori per le cattive condizioni delle sedi scolastiche sono stati sottoposti all’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Fabrizio Rapposelli. Da entrambi è arrivato l’impegno verbale a venire incontro alle esigenze dei giovani e la promessa di una politica “più attenta alle esigenze degli studenti”. Resta, al momento, l’attesa affinché alle parole possano a breve seguire i fatti.