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L’Aquila, ultimatum di Chiodi: proroga delle tasse o lascio l’incarico di Commissario

L’Aquila. “Se non dovesse arrivare a breve, brevissimo, una misura ad hoc per attenuare la crisi dell’economia e permettere ai cittadini di rifiatare sul fronte contributivo, rimetterò al Governo l’incarico di Commissario”.

Il Governatore Gianni Chiodi lancia il suo ultimatum. I toni sembrano alzarsi. Di certo, non gli va di passare per quello che non “si impegna”, di quello che “non pensa ai suoi cittadini”. È giunto il momento di farsi sentire forte e chiaro. Uno scatto di orgoglio? Al momento, poco importa. Quel che conta è il risultato: gli aquilani non sono ancora in grado di tornare in carreggiata da soli.

“Continuo a lavorare senza sosta” commenta Chiodi “facendo la massima pressione sul Governo centrale affinché si possa giungere ad una soluzione soddisfacente. Nonostante il tempo non giochi a nostro favore, sono ancora fiducioso che la questione relativa alla restituzione delle tasse per la popolazione del cratere sismico si risolva nei termini utili”.

Il Commissario delegato per la Ricostruzione condivide, dunque, con gli aquilani uno stato d’animo fatto di apprensione e speranza.

E mentre il sindaco Massimo Cialente mette a punto gli ultimi dettagli per la grande mobilitazione di protesta, Chiodi annuncia quella che considera una decisione sofferta che, in cuor suo, Chiodi auspica di non dover fare.

“Ho portato a Roma la necessaria documentazione per sostenere l’impossibilità di effettuare i pagamenti da parte dei cittadini” aggiunge. “Ho dimostrato con i fatti che si tratta di un carico fiscale insostenibile. Ho affrontato l’argomento nei molti incontri avuti col Sottosegretario Gianni Letta. Insieme siamo stati dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il Sottosegretario ne ha parlato anche in sede di Consiglio dei Ministri che, dal proprio canto, ha espresso una apertura di massima. Non vorrei che ora fossero subentrati altri problemi. E’ una questione di giustizia ed equità sociale. Ed il Paese non può tirarsi indietro. Non ora”. Chiodi, comunque, non si arrende. Lunedì sarà di nuovo nella Capitale per perorare la causa degli aquilani. Ed azzarda: “Forse già allora ci potrà essere un segnale positivo”.

Ma forse, già allora, potrebbe concretizzarsi anche la reazione degli aquilani.