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Pescara, crisi in Provincia: Testa si salva per un voto

Pescara. Si salva per un voto Guerino Testa e la sua Giunta provinciale, passati oggi sotto l’esame del Consiglio che ha mantenuto la fiducia al presidente approvando l’equilibrio di bilancio. Ma il 13 a 12 evidenzia quanto sia sottile il filo sul quale si mantiene ancora la maggioranza.

È stato Lino Ruggero, l’ex consigliere di Pescara Futura a mantenere in vita la maggioranza di Testa. Proprio Ruggero che litigando con le politiche di mobilità dell’assessore compagno di partito Roberto Ruggieri aveva aperto la spaccatura nella coalizione testiana, dichiarandosi indipendente e aprendo la crisi che nelle ultime settimane ha attanagliato la Giunta della Provincia di Pescara. Un disaccordo trascinatosi fino ad oggi, quando il Consiglio ha dovuto esprimere il voto sulla delibera per la salvaguardia degli equilibri di bilancio; un vero e proprio voto di fiducia a Testa, impegnato negli ultimi giorni a consolidare le proprie fondamenta a Palazzo dei Marmi. Ma Ruggero oggi ha votato a suo favore, fornendogli quell’unico voto che lo tiene ancora in piedi, seppur su gambe tremanti. Rigore, risanamento e responsabilità sono i valori evocati oggi in aula da Testa, per superare una crisi che, comunque, sente lontana. “Tutta la maggioranza, che è solida, ha dimostrato oggi grande responsabilità, voglia di fare e onestà intellettuale: quando non saremo più in grado di rispondere alle richieste del territorio, solo allora rassegnerò le mie dimissioni. Ma ora continuiamo a lavorare per il bene della nostra provincia”, ha commentato.

Dall’opposizione, invece, giungono imminenti sentori di ribaltone; Antonio Di Marco, capogruppo Pd, sostiene che il voto odierno rappresenta per Testa: “l’inizio di un lungo periodo di trattative per salvare il suo governo”. “Dopo due anni abbiamo assistito ad un consiglio che,  di fatti, certifica i malumori e le difficoltà che i consiglieri di maggioranza si trascinano dietro da più di un anno. Oggi è emerso che l’amministrazione Testa deve rivedere la pianificazione delle opere pubbliche della provincia di Pescara e ridefinire gli assetti in Giunta. Ma soprattutto che questo voto, che ricordo doveva esserci il 30 settembre, dovrà essere oggetto di un’attenta riflessione politica, se vogliamo che l’ente provinciale torni ad essere stabile e autorevole. Se così non sarà, il partito democratico, ripeto, è pronto ad andare al voto”, chiosa in una nota.

 

Daniele Galli