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Camillo D’Amico su abolizione Province: “Non si può tradire la rappresentatività popolare riposta negli Enti locali”

Chieti. Il capogruppo del Pd in Provincia a Chieti, Camillo D’Amico, dice la sua dopo la partecipazione in rappresentanza dei gruppi di minoranza in Consiglio Provinciale, alla delegazione che ha partecipato all’assemblea nazionale dei presidenti di Provincia e dei Consigli indetta dall’UPI tenutasi giovedì a Roma per protestare contro i contenuti del DDL costituzionale di soppressione delle Province.

“Per noi – ha spiegato Camillo D’Amico – l’Ente Provincia deve continuare ad esistere pur con nuovi ruoli e competenze, vanno ridefiniti i perimetri di governo e potestà nell’ambito di un complessivo riordino dell’architettura istituzionale che coincida anche con una riforma elettorale del Parlamento nazionale ove si ridia vero e concreto potere decisionale al popolo elettorale unitamente ad una concreta e visibile riduzione dei costi e privilegi laddove esistono, sono palesi e consolidati. Non è tollerabile accettare forzature da un Parlamento e di un Governo non rappresentativo del popolo sovrano  ed elettorale quando, anche il più umile consigliere di minoranza del comune più interno presente sul territorio, è portatore di consenso e di rappresentanza. Rischiamo di accendere un’inutile battaglia anche di natura etica su democrazia e rappresentanza che, fortunatamente, ci trova sulle stesse posizioni dei rappresentanti di Comuni e Regioni: probabilmente, lavorando ed agendo tutti insieme, si è ancora in tempo per evitare l’acuirsi di questa demagogica ed inutile battaglia giocata solo sugli effetti di annunci emotivi per parlare alla pancia dei cittadini ma priva di qualsiasi contenuto concreto. Con i colleghi Franco Moroni e Tonino Marcello ho avuto modo di verificare direttamente la trasversale ed unitaria protesta che c’è tra tutte le forze politiche rispetto ad un discriminatario e demagogico disegno a far apparire le Province come inutili e costose ma, con prove documentali inconfutabili illustrate in assemblea, s’è dimostrato l’esatto opposto. E’ certamente necessario ridefinire l’assetto delle autonomie locali con Comuni e Regioni, ove gli eletti sono tutti rappresentativi del territorio e portatori di consenso, così come funzioni e poteri di ogno livello istituzionale. Dall’assemblea – conclude Camillo D’Amico – sono emerse anche concrete proposte per ridare fiato all’economia come lo sblocco di fondi iscritti nei residui passivi dei bilanci da poter poi impegnare nella manutenzione delle strade, manutenzione delle scuole ed altro legato a nuove funzioni come pianificazione di acqua e rifiuti oltre quella urbanistica e paesaggistica. Inoltre forte e marcata è stata la richiesta di mantenere, negli organi intermedi necessariamente rivisti come ampiezza e numero, gli organi assolutamente legati al consenso democratico dei cittadini perchè non si può tradire lo spirito costituzionale della rappresentatività popolare riposta negli Enti locali. Nei prossimi giorni, unitamente ai colleghi delle altre Province e di raccordo con la struttura del partito, formuleremo proposte di merito al DDL costituzionale elaborato dal Governo nazionale da discutere e deliberare nelle rispettive Assise Provinciali che vorremmo condividere con le altre forze politiche. Pure con quelle che, pur predicandone la soppressione non rifuggono poi alla democrazia competizione elettorale ogni qualvolta se ne verifichi una”.

Francesco Rapino