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Pescara, nuovo mercatino etnico: il no di Forza Italia

Pescara. Il nuovo mercatino etnico sarà uno dei temi del Consiglio comunale di domani, lunedì 16 gennaio, argomento che incontra la disapprovazione dei capigruppo regionale e comunale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri e Marcello Antonelli, nonché dei capigruppo di Pescara in Testa e Pescara Futura, Guerino Testa e Carlo Masci.

In particolare, in Consiglio si discuterà l’istituzione del nuovo mercatino etnico sotto il rilevato ferroviario, nel quale sono già stati effettuati i lavori per la messa in sicurezza.

“Mille emendamenti contro la delibera di istituzione del mercatino etnico sotto il rilevato ferroviario”, hanno annunciato i capigruppo.

“Sono quelli che abbiamo preparato e presenteremo domani nella seduta del Consiglio comunale convocata per tentare di far passare la variante al Piano regolatore generale necessaria per la struttura”.

“Ci opporremo in ogni modo legittimo alla delibera, non riteniamo che quella sia la migliore soluzione per la città, e continuiamo a ribadire che se gli ambulanti extracomunitari dotati di regolare permesso di soggiorno e regolare licenza commerciale vogliono lavorare, possono farlo integrandosi all’interno dei nostri mercati rionali, senza la necessità di istituire un mercato personale loro riservato che andrebbe solo a favorire nuovamente delle intollerabili situazioni di abusivismo, questa volta legalizzato dal Comune”.

“Uno sgombero che ha assunto i contorni di una farsa: ordinanza firmata nell’agosto del 2015, il sindaco Alessandrini-cuor di leone ha poi bloccato il provvedimento per un anno intero, salvo non potersi più sottrarre allo sfratto reso esecutivo nell’estate del 2016. Ovviamente quell’azione ha scatenato l’intervento del Governatore D’Alfonso e le reazioni politiche della frangia più estrema della sinistra che hanno esercitato le proprie pressioni costringendo il sindaco Alessandrini a ripristinare quel mercato, pena il venir meno di appoggi e alleanze in due maggioranze, quella regionale e quella comunale, entrambe traballanti e molto precarie”.

“E il sindaco Alessandrini ha pensato di accontentare capre e cavoli ricostruendo il mercatino etnico meglio di prima, ovvero non più all’aperto, esposto al vento, alla pioggia, al sole, alla neve, ma al coperto, sotto il tunnel del rilevato ferroviario, dimenticando che erano state le stesse Ferrovie a chiedere lo sgombero del mercato dalle aree antistanti la stazione centrale per ovvie problematiche di sicurezza. E il Comune giustamente ha tolto le bancarelle dall’area antistante il rilevato ferroviario, per metterle praticamente dentro la stazione”.

“Non solo: senza aver approvato alcuna variante al Piano regolatore, dunque senza avere alcuna certezza dell’approvazione di tale iniziativa in Consiglio comunale, che è un passaggio obbligato, ha anche incassato 50mila euro stanziati dalla Regione Abruzzo e li ha utilizzati per effettuare, in quattro e quattr’otto, in piena estate, i lavori di adeguamento del sottopasso”.

“Il cantiere è stato affidato e aperto con una velocità record, impressionante per una giunta che in due anni non è riuscita a tappare una sola buca su una sola strada. E’ stato demolito il muro che impediva l’ingresso a chiunque nel tunnel, ha sistemato il nuovo impianto di pubblica illuminazione e l’impianto anticendio, ha anche installato i cancelli che, una volta aperto, eventualmente, il mercatino, saranno gli stessi operatori extracomunitari ad aprirsi e chiudersi a proprio piacimento, decidendo chi far entrare e chi non far entrare, privatizzando, di fatto, un’area pubblica, in altre parole ha già preparato il terreno per consegnare le chiavi del tunnel agli operatori ambulanti e lavarsene le mani, alla faccia della chiara situazione di rischio collettivo rappresentato dalla presenza di un mercato sotto il tunnel di un rilevato ferroviario, sito chiaramente sensibile”.

“La cosa più assurda è che di tutti quegli operatori extracomunitari, sono solo 20 quelli che hanno una licenza commerciale e che potrebbero lavorare sotto quel tunnel, 20 su ben 165 ambulanti che pure operavano sulle aree di risulta e che attendono ora di potersi trasferire sotto il tunnel, senza aver nel frattempo acquisito alcun diritto”.

“Ovviamente domani ci opporremo in ogni maniera legittima contro quella delibera: intanto abbiamo preparato e presenteremo mille emendamenti per bloccare quella variante al Piano regolatore, pronti a paralizzare i lavori del Consiglio per settimane se sarà necessario, perché è evidente che mettere il mercatino etnico sotto il tunnel è uno schiaffo in faccia agli ambulanti italiani che ogni giorno si alzano all’alba, lavorano sotto acqua e sotto vento, e pagano fior fiori di tasse. Se gli extracomunitari in condizioni di piena legalità vogliono lavorare, possono farlo tranquillamente presentando l’istanza per entrare nei mercati rionali, e realizzando veramente l’integrazione con il territorio”.