Pescara, predissesto: per la Corte Costituzionale è colpa del Ministero

Pescara. La Corte Costituzionale “scagiona” il centrodestra di Pescara: il predissesto del Comune non è imputabile al governo comunale dell’ex sindaco Albore Mascia.

“Il Governo di centro-destra guidato dal sindaco Albore Mascia non ha mai determinato alcun predissesto delle casse finanziarie del Comune”, esultano i gruppi consiliari di Forza Italia, Pescara Futura e Pescara in Testa; “Finalmente dopo tre anni la verità è venuta a galla”, hanno detto stamani in conferenza stampa, “grazie al pronunciamento della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il provvedimento con cui nel 2013 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha imposto al nostro Comune un taglio dei trasferimenti Imu pari a quasi 5milioni di euro quale ‘fondo di solidarietà’ mai sancito con un Decreto del Presidente della Repubblica”.

“Un taglio di 5 milioni di euro che di fatto ci fece chiudere il bilancio con un disavanzo inesistente, colpa del Governo Letta”, ha detto l’ex assessore al bilancio Eugenio Seccia, “Quella somma oggi dovrà essere restituita alla città che sta ingiustamente pagando tasse al massimo”, hanno aggiunto i consiglieri di centrodestra Antonelli, D’Incecco, Mascia, Masci e Testa, “e lunedì porteremo in Consiglio comunale un ordine del giorno con cui chiederemo al sindaco Alessandrini di citare in giudizio il Ministero per l’Economia e le Finanze e il Ministero di Grazia e Giustizia; se la proposta non dovesse sciaguratamente essere approvata dalla maggioranza, valuteremo la possibilità di attivare una class action con tutti i cittadini interessati”.

AL COMUNE TORNANO 5 MILIONI DI EURO

“Il Comune di Pescara”, fa sapere l’assessore alle Finanze Giuliano Diodati, “già in data 28 dicembre 2016, ha fatto istanza al Governo e Ministero dell’Economia e Finanze per il recupero dei 4.897.212,14 euro. La procedura è stata avviata a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito l’incostituzionalità sui tagli al fondo sperimentale di riequilibrio anno 2013. L’Amministrazione ha attivato tutte le procedure amministrative necessarie al recupero della somma, che ci auguriamo abbia tempi brevi”.

“Si tratta di una cifra non prevista nel bilancio di previsione dell’Ente”, conclude Diodati, in attesa della definizione della procedura, ma che nel caso in cui venisse restituita dallo Stato sarebbe di grande respiro per l’Amministrazione e per la città, perché  potrebbe essere impiegata nella gestione di tutti i servizi, ovvero consentirebbe ulteriori risparmi per la comunità.

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