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Cittadini cercasi: la proposta dei Comuni a rischio scomparsa nella provincia di Pescara

Pescara. Abbateggio, Brittoli, Carpineto della Nora, Castiglione a Casauria, Corvara, Pescosansonesco, Pietranico, Roccamorice, Salle, Sant’Eufemia a Maiella, Serramonacesca, Turrivalignani, Vicoli e Villa Celiera.

Sono 14 i Comuni della provincia di Pescara con meno di mille abitanti che rischiano di scomparire e di essere accorpati per effetto della manovra governativa. Un progetto al quale gli stessi si ribellano. E lanciano una proposta provocatoria, lanciandosi alla ricerca di nuova abitanti. “Chi deciderà di portare la residenza in uno dei nostri paesi avrà degli incentivi” hanno annunciato oggi in conferenza stampa.

Per contrastare il progetto del governo questi piccoli centri aderiranno alle varie manifestazioni in programma in Abruzzo e fuori: il 26 agosto saranno a Roma mentre il 3 settembre, alle 10, saranno all’aeroporto d’Abruzzo con tutti i sindaci abruzzesi che rischiano lo stesso destino. Questa mattina, intanto, sono stati ricevuti dal prefetto di Pescara, Vincenzo D’Antuono.

“Siamo offesi dal decreto” ha detto Antonio Di Marco, sindaco di Abbateggio. “Ci trattano come se i piccoli comuni fossero responsabili del deficit ma non è così. In realtà basterebbe tagliare tre deputati per avere lo stesso risparmio. Non è così che si risolvono i problemi dell’Italia e Bossi avrebbe potuto risparmiarsi questa proposta di Ferragosto. Il governo si ravveda, quindi, e non proceda per messaggi spot”.

Gianluca Chiola, del comune di Castiglione a Casauria, ha sottolineato il ruolo dei sindaci nei piccoli comuni: “Gli amministratori si occupano costantemente dei problemi degli anziani, d’inverno spalano la neve e d’estate sfalciano l’erba. Se si vuole puntare ad una razionalizzazione della spesa si dovrebbe partire dall’alto e non dai piccoli comuni. Chi ha messo a punto la manovra è un extraterrestre. Se questo doveva essere un regalo per i 150 anni dell’Unità d’Italia, davvero un bel regalo”.

Tra le iniziative pubbliche sull’accorpamento dei piccoli comuni anche delle assemblee pubbliche per sensibilizzare la cittadinanza, la convocazione di consigli straordinari, il coinvolgimento dei parlamentari.