Pescara. Sessanta metri di lunghezza, dieci di larghezza, tre alberi di cui uno armato a vele quadre, centoventi uomini di equipaggio, trenta chilometri di cime e mille metri quadrati di velature. Sono questi i numeri della Nave Palinuro, una delle glorie della Marina Militare Italiana, che per una giornata è rimasta al largo di Pescara per la visita a bordo da parte delle Istituzioni.
Per il Comune di Pescara Eugenio Seccia, in rappresentanza del sindaco Albore Mascia, ha guidato la delegazione costituita dagli assessori Nicola Ricotta e Vincenzo Serraiocco, e dal consigliere comunale Armando Foschi, nel corso della visita odierna sulla goletta Palinuro. Presenti all’appuntamento anche il Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono, il Colonnello della Guardia di Finanza Mauro Odorisio, il Comandante dei Carabinieri Francesco Carleo, il consigliere provinciale Graziano Zazzetta, i consiglieri regionali Ricardo Chiavaroli e Alessandra Petri, e per la Direzione Marittima il Capitano di Fregata Fabio Ambrosini, il Comandante del nucleo aereo Daniele Giannelli e il Comandante del Porto di Ortona Giovanni Greco. Ad accoglierli sulla nave scuola il Comandante di Fregata della Palinuro Giovanni Schiavoni con i centoventi uomini dell’equipaggio.
“Da mesi la città di Pescara stava lavorando per tale obiettivo – ha dichiarato Seccia – ossia riuscire a portare a Pescara una delle Navi storiche della Marina Militare, oggi Nave Scuola, sulla quale gli allievi sottufficiali vengono addestrati a mantenere vive la professionalità e la tradizione marinara. Una presenza che ha un elevato valore per una città che considera le nostre Forze Armate come un gioiello del paese, orgoglioso di quegli uomini e quelle donne che svolgono un lavoro fondamentale per la nostra sicurezza”. La Nave Palinuro fu varata nel 1934 nei Cantieri Navali di Nantes in Francia, con il nome di ‘Commandant Louis Richiard’. Dalla sua origine e sino all’inizio del secondo conflitto mondiale la nave, di proprietà di una società privata francese fu destinata al ricco commercio del trasporto e della pesca del merluzzo nei Banchi di Terranova. Al termine del secondo conflitto mondiale la Marina Militare Italiana, a seguito della perdita della nave scuola ‘Cristoforo Colombo’ (gemella della Amerigo Vespucci), consegnata all’ex Unione Sovietica quale risarcimento dei danni di guerra, si interrogò sulla necessità di continuare ad addestrare i propri equipaggi sulle grandi navi a vela. Lo Stato Maggiore decise però di mantenere l’esperienza di vita e marinaresca che da decenni si continuava sui velieri quale base dell’addestramento dei propri equipaggi. Nel 1950 la Marina Militare Italiana ha acquistato la Nave Palinuro sottoposta a una serie di lavori presso l’Arsenale de La Spezia per trasformarlo in Nave scuola, entrando in servizio il 16 luglio 1955 e da quel momento è stata impiegata per l’addestramento degli Allievi Sottufficiali delle Categorie Nocchieri, Nocchieri di Porto, Meccanici e Motoristi navali, provenienti dalle Scuole dei Sottufficiali di Venezia, Porto Ferraio di La Maddalena e di Taranto.
“Il Palinuro – ha proseguito l’assessore – è una ‘Nave Goletta’, è quindi armata con tre alberi più un albero di bompresso. La superficie velica complessiva è di circa mille metri quadrati, l’altezza degli alberi sul livello del mare è di 35 metri per il trinchetto, 34,5 metri per la maestra e 30 metri per l’albero di mezzana. Lo scafo, come gli alberi, è in acciaio chiodato ed è costituito da un unico ponte di coperta, al di sotto del quale vi sono ubicati i locali di vita, le segreterie, le cale, l’officina, la cambusa, le celle frigorifere, la sala apparato motore e gli alloggi Ufficiali Subalterni. Il Palinuro ha effettuato le Campagne addestrative toccando la maggior parte dei porti del Mediterraneo e del Nord Europa. Non solo: la sua unicità gli ha anche permesso di prendere parte ai più prestigiosi raduni di imbarcazioni e navi d’epoca e alle regate delle Tall Ships, come la Cutty Sark, l’Amsterdam Sail e il raduno delle vele d’epoca di Imperia”.
Nel corso dell’incontro, l’assessore Seccia ha reso omaggio al comandante Schiavoni donandogli il gagliardetto della Città di Pescara e un libro dal titolo ‘E’ Pescara’ che raccoglie le immagini più significative del capoluogo adriatico, ricevendo a sua volta in regalo un volume sulla storia della nave Palinuro. Gli allievi marescialli si sono anche cimentati in una serie di esibizioni di arte marinaresca.
“La prossima tappa del nostro viaggio – ha raccontato il comandante Schiavoni – sarà Taranto dove ci sarà l’avvicendarsi degli allievi marescialli che sono in totale settantadue. Subito dopo ci dirigeremo sul versante tirreno, facendo scalo a Cagliari, Palamos in Spagna e a Livorno, per poi tornare definitivamente a Taranto il 27 settembre”.