Se un signore passeggia per le vie del centro storico, al di là della desolazione, non si accorge nemmeno che siamo nel cratere sismico, solo qualche transenna e un puntellamento nascondono ferite ben più gravi che attendono non una risposta ma un input su cosa fare.
Le carenze amministrative sono sotto gli occhi di tutti : procedure tecniche e burocratiche in forte ritardo, una delle due strade, e sottolineo due, ancora chiusa per un puntellamento che tarda ad arrivare, chiese non agibili che con poco potrebbero essere riconsegnate ad una pubblica fruizione, e ancora non ci è dato di sapere dove verrà ubicata la sede comunale.
Con il palazzo di governo chiuso avvistare un amministratore per le vie del centro è pressoché impossibile inoltre ,come un muro di gomma, nelle rare volte che materialmente si “concedono” non si hanno mai risposte certe, concrete.
La mia non vuol essere un’analisi politica fine a se stessa, d’altronde è impensabile che possa esistere una classe politica che non si possa vagliare e se necessario criticare, è solo un pretendere da chi ci amministra di esercitare appieno e nel migliore dei modi il proprio compito.
La politica non è solo un fatto di empatia e trasporto, essa è soprattutto razionalità, ragionamento, visione e condivisione.
Penso che sia arrivato il tempo di cambiare passo, cercare una discontinuità con il passato, ridisegnare un nuovo modello e questa “catastrofe”, se vista con un’ accezione positiva, potrebbe essere foriera, finalmente, di un nuovo corso. La discontinuità passa anche attraverso i nuovi segni architettonici che segneranno il territorio, dobbiamo scrollarci di dosso quel pensiero retro che ha ingessato per lustri la nostra comunità e proiettarci verso una nuova contemporaneità, dobbiamo impastare le macerie che ci sono piovute addosso con un collante forte e innovativo, non con acqua e parole.
Quanto sia difficile cambiare, rimettere in discussione le nostre certezze lo sappiamo tutti, ora però spetta a noi prendere decisioni e di conseguenza indirizzare e consigliare l’organismo politico-amministrativo.
Sveliamo a tutti che Civitella ha un’anima che vede la bellezza, quindi non può che essere intrinsecamente bella.
Giuseppe Zunica (consigliere comunale Inversione di rotta)