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Civitella del Tronto, sisma due mesi dopo: l’intervento

Sono passati due mesi da quel fatidico 30 ottobre che ha segnato in modo pesantemente la quotidianità di molti concittadini, da quella data tutto è rimasto pressoché invariato, nessun segno tangibile, come se fossimo avvolti in un’atmosfera surreale.

 

Se un signore passeggia per le vie del centro storico, al di là della desolazione, non si accorge nemmeno che siamo nel cratere sismico, solo qualche transenna e un puntellamento nascondono ferite ben più gravi che attendono non una risposta ma un input su cosa fare.

 

Le carenze amministrative sono sotto gli occhi di tutti : procedure tecniche e burocratiche in forte ritardo, una delle due strade, e sottolineo due, ancora chiusa per un puntellamento che tarda ad arrivare, chiese non agibili che con poco potrebbero essere riconsegnate ad una pubblica fruizione, e ancora non ci è dato di sapere dove verrà ubicata la sede comunale.

 

Con il palazzo di governo chiuso avvistare un amministratore per le vie del centro è pressoché impossibile inoltre ,come un muro di gomma, nelle rare volte che materialmente si “concedono” non si hanno mai risposte certe, concrete.

La mia non vuol essere un’analisi politica fine a se stessa, d’altronde è impensabile che possa esistere una classe politica che non si possa vagliare e se necessario criticare, è solo un pretendere da chi ci amministra di esercitare appieno e nel migliore dei modi il proprio compito.

 

La politica non è solo un fatto di empatia e trasporto, essa è soprattutto razionalità, ragionamento, visione e condivisione.

Penso che sia arrivato il tempo di cambiare passo, cercare una discontinuità con il passato, ridisegnare un nuovo modello e questa “catastrofe”, se vista con un’ accezione positiva, potrebbe essere foriera, finalmente, di un nuovo corso. La discontinuità passa anche attraverso i nuovi segni architettonici che segneranno il territorio, dobbiamo scrollarci di dosso quel pensiero retro che ha ingessato per lustri la nostra comunità e proiettarci verso una nuova contemporaneità, dobbiamo impastare le macerie che ci sono piovute addosso con un collante forte e innovativo, non con acqua e parole.

 

Quanto sia difficile cambiare, rimettere in discussione le nostre certezze lo sappiamo tutti, ora però spetta a noi prendere decisioni e di conseguenza indirizzare e consigliare l’organismo politico-amministrativo.

 

Sveliamo a tutti che Civitella ha un’anima che vede la bellezza, quindi non può che essere intrinsecamente bella.

 

Giuseppe Zunica (consigliere comunale Inversione di rotta)