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Roseto, Pavone su primi 6 mesi della nuova Amministrazione: ‘Inconcludente’

Roseto degli Abruzzi. “Sono passati oramai più di sei mesi dall’insediamento del Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Sabatino Di Girolamo che, sin dall’inizio del suo mandato, si è contraddistinto per una serie di gaffe:

a cominciare dalla mancata pubblicazione dell’ordinanza di divieto di balneazione nello scorso mese di luglio, dalla scarsa presenza in Municipio del primo cittadino e della sua Amministrazione e dalla difficoltà ad essere contattato dai rosetani, vista anche la mancata pubblicazione del suo numero istituzionale sul portale del Comune, segnale inequivocabile di distanza con i cittadini”.

Lo dichiara l’ex primo cittadino, Enio Pavone.

“In questi sei mesi – prosegue Pavone, oggi Capogruppo di “Avanti X Roseto” – l’Amministrazione Di Girolamo-Ginoble ha solamente deliberato in Consiglio Comunale la costituzione di due nuovi “carrozzoni” e un terzo in arrivo, nonostante le continue lamentele per la mancanza di disponibilità finanziaria.

Sono state infatti deliberate, con il parere contrario del Collegio dei Revisori dei Conti, la partecipazione al Consorzio GAL, al Consorzio GAC e, ciliegina sulla torta, delibereranno nel prossimo Consiglio Comunale, come ampliamente annunciato e non approvato solo per mancanza di quorum deliberativo, la partecipazione all’Unione dei comuni denominata “Terre del Sole” nonostante il parere contrario, in questo ultimo caso, sia del Funzionario responsabile del Settore Finanziario sia del Collegio dei Revisori dei Conti, esponendo il Comune ad una serie di costi aggiuntivi che si protrarranno negli anni”.

“L’amministrazione Di Girolamo-Ginoble – sottolinea Enio Pavone – si è contraddistinta inoltre, in questi sei mesi, per tutta una serie di scelte errate tra cui:

aver provveduto a chiudere la storica scuola di Montepagano;

aver rinunciato a due project financing che avrebbero portato risorse private a disposizione dell’Ente per più di 10 milioni di euro che avrebbero consentito, tra l’altro, l’acquisto dell’Arena 4 Palme e del parcheggio di risulta della stazione ferroviaria che sono di proprietà delle Ferrovie dello Stato e sono attualmente in vendita, la sostituzione di tutti i circa 6 mila corpi illuminanti della nostra Città, la sostituzione dei pali elettrici rovinati, l’acquisto di un impianto di condizionamento per il Palazzetto dello Sport e la sostituzione delle caldaie delle scuole presenti nel comune di Roseto degli Abruzzi;

la mancata conferma della rappresentanza che la nostra Città aveva nel Comitato ristretto dei sindaci della Asl di Teramo;

il ritardo nell’inizio dei lavori di messa in sicurezza della torre campanaria di Montepagano che, a causa del terremoto dello scorso 30 ottobre, ha aggravato la situazione tanto che le campane di Montepagano non suoneranno più;

la perdita dei fondi per gli interventi sul porticciolo turistico che ora sono stati assegnati e saranno gestiti dalla Provincia di Teramo;

aver riassegnato la qualifica di Comandante della Polizia Municipale al Capitano Tarcisio Cava artefice della cosiddetta “multopoli rosetana” e di tutto quello che ne è scaturito, questo malgrado in quel periodo proprio il Pd, ed in particolare il suo allora Segretario ed oggi Vice-Sindaco, Simone Tacchetti, spesero parole forti contro il suo operato;

aver annullato l’ordinanza con cui il sindaco Pavone aveva istituito il senso unico su via Manzoni nei pressi della piazza Piamarta – Chiesa Sacro Cuore, mettendo così a rischio anche l’incolumità delle persone e soprattutto dei ragazzi che frequentano il Centro Piamarta;

aver tentato più volte di accreditarsi meriti che non sono della sua Amministrazione, vedasi il 72% della raccolta differenziata messa in atto dall’Amministrazione Pavone, lo sblocco della lottizzazione della zona nord di via Makarska, frutto di un grande lavoro e di atti amministrativi adottati e fatti adottare dall’Amministrazione Pavone;

“La lista potrebbe essere ancora più lunga, ma al momento mi fermo qui” conclude l’ex Sindaco, Enio Pavone.

“Riassumendo sono stati sei mesi inconcludenti e dannosi dal punto di vista amministrativo e democratico per Roseto degli Abruzzi visto che, come ampliamente previsto, il “reale” potere è concentrato nelle mani di poche persone che fanno il “bello e cattivo tempo”.

La Città ha fatto un deciso passo indietro anche a livello di trasparenza e partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, come dimostra anche la mancata riattivazione dei Consigli di quartiere che, malgrado le promesse, restano ancora sulla carta.

L’auspicio è che, nel 2017, ci sia un deciso cambio di rotta da parte del primo cittadino rosetano, sempre più ostaggio dei poteri forti che lo hanno fatto eleggere grazie ad un accordo elettorale, poi disatteso, ai danni dei rosetani”.