Colonnella, Comune multato dalla Corte dei Conti: chi deve pagare la sanzione?

Una sanzione da 2500 euro (pari ad una decurtazione del 50% degli ultimi tre stipendi) a carico del sindaco, Leandro Pollastrelli (o comunque nei confronti dei funzionari incaricati) per non aver trasmesso, nei termini di legge, la relazione di fine mandato.

 

 

E’ quella che ha disposto, di recente, la Corte dei Conti a carico della municipalità vibratiana. La legge, infatti, impone ai sindaci di predisporre entro 60 giorni dalla scadenza del mandato una relazione per “dar conto della loro gestione amministrativa, al fine di favorire e rendere effettivo il controllo democratico dei cittadini, in occasione delle elezioni amministrative”.

 

A Colonnella il termine perentorio di legge non è tato rispettato, visto che la relazione è stata pubblicata (sul sito internet del Comune), a ridosso delle elezioni di primavera: il 27 maggio anziché il 6 aprile.

 

 

Ecco, dunque, la disposizione della Corte dei Conti che ha applicato una sanzione che prevede la riduzione del 50%, per 3 mesi, dello stipendio del sindaco e dei funzionari (poco più di 2500 euro). Sin qui nulla di strano. In una recente seduta del consiglio comunale, però, è stata approvata una delibera nella quale poi il sindaco chiede conto a due funzionari (l’ex segretario comunale e al responsabile dell’ufficio finanziario) di chi, concretamente deve farsi carico della sanzione e del perché la relazione non è stata pubblicata e trasmessa nel termini di legge.

 

Vicenda, questa, che ha animato la presa di posizione del Pd e del gruppo consiliare “Colonnella Cambia”.

 

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” Siamo abituati al non ne sapevo nulla, non è colpa mia”, si legge nella nota con riferimento al sindaco. ”

 

Pollastrelli chiede alla responsabile dell’ufficio finanziario di conoscere chi, oltre a lui, sia soggetto alla sanzione perché essi stessi sono, sempre secondo il sindaco, i responsabili della redazione della relazione e della pubblicazione in ritardo. Intanto il segretario comunale non è stato riconfermato e si dovrebbe agire con un atto di precetto per riavere il ritorno economico. Attendiamo di conoscere se c’è stato un effettivo incarico da parte del sindaco ai dipendenti per la predisposizione della relazione.

 

Dalla delibera pubblicata non traspare la minima preoccupazione o autocritica per non aver rispettato la normativa vigente che di fatto ha violato il principio di trasparenza della pubblica amministrazione. La cosa più imbarazzante è che il sindaco si sente moralmente ed economicamente parte lesa, e si riserva di agire nelle sedi opportune nei confronti dei dipendenti, per ottenere il risarcimento di danni morali ed economici.

 

“Costatiamo che, anche in questa vicenda”, si legge ancora, ” il primo cittadino non pare comprendere che amministrare significa assumersi delle responsabilità, comporta avere oneri e onori e non si può giocare allo scaricabarile”.

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