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FdI Chieti: ‘Stop al business dei migranti’

Chieti. “Siamo tutti consapevoli che l’immigrazione rappresenta una vera e propria drammatica emergenza per il nostro Paeseinnanzitutto per i 4.900 morti che solo quest’annoci sono stati tra i migranti nel tentativo di raggiungere l’Europa”.

 Si legge così in una nota di Roberto Miscia, portavoce cittadino di FdI-An Chieti, che aggiunge: “Il sistema di accoglienza in Italia ospita, secondo i dati aggiornati al 29 febbraio 2016 dal Ministero dell’Interno, 107.387 migranti e se consideriamo che nel 2013 i migranti erano 22.118, l’escalation di arrivi è stata esorbitante: 66.066 nel 2014, 66.206 nel 2015 e solo nel 2016 siamo passati da 104.750 di gennaio a 107.387 di febbraio. E’ chiaro come i costi pubblici per fronteggiare questa crisi siano lievitati negli ultimi anni e con esso la diffusione di nuovi centri per l’accoglienza, fino ad arrivare nel 2016 a toccare un giro d’affari superiore agli 800 milioni di euro. Probabilmente pochi sono a conoscenza del fatto che ogni soggetto che riceve contributi pubblici deve giustamente rendicontare tutte le spese sostenute, attraverso la presentazione di scontrini, fatture e numerosi documenti ed invece, le strutture che si occupano dell’accoglienza immigrati non hanno nessun obbligo di legge in questo senso, l’unico onere a loro carico è quello di fornire un elenco contenente i nomi degli ospiti. Questa mattina FdI-Chieti, attraverso il capogruppo consigliare di Chieti Marco Di Paolo, ha portato in ordine del giorno una mozione in merito alla rendicontazione delle spese sostenute per la crisi dei migranti. L’ordine del giorno che impegna il Sindaco ad attivarsi presso tutte le sedi competenti affinché sia modificata la normativa vigente in materia, è stato approvato segnando così per la città di Chieti un piccolo ma importante passo verso quella che è secondo noi la strada da seguire per porre fine a questo vero e proprio business. Riteniamo che l’attuale legge in materia, generi una disparità enorme tra i diversi soggetti che lavorano con il denaro pubblico, ma soprattutto problema ancor più grave è che non garantiscono ai richiedenti asilo ed ai profughi una reale assistenza sociale. I recenti fatti di cronaca portano alla luce sempre più spesso casi di cattiva gestione delle risorse pubbliche, dove la regola del più persone accogli e più guadagni viene prima di tutto. Una legislazione in materia scellerata, da parte dell’ex ministro degli Interni, sta provocando in diverse località d’Italia forti disagi sociali, dovuti alla sempre più massiccia presenza di immigrati che non sempre ricevono quanto lo Stato stanzia per la loro sussistenza che si rendono protagonisti diepisodi sgradevoli come ad esempio l’accattonaggio, il bivacco e le richieste di elemosina ormai quotidiane a cui assistiamo nelle nostre piazze”.

 “Innanzitutto vogliamo sapere come vengono spesi i nostri soldi – conclude Roberto Miscia – L’obbiettivo della nostra mozione non è quello di contestare il fenomeno dell’immigrazione ma di denunciare come dietro un problema sociale così grande e drammatico ci sia in realtà un business economico non regolamentato e poco chiaro. Per noi non è sufficiente la lista degli ospiti per ricevere soldi pubblici ed oggi lo ribadiamo anche da Chieti, dove sono presenti diverse strutture operative nella gestione dei migranti.”Seguirà nelle prossime settimane una raccolta firme per avanzare una proposta di legge parlamentare “taglia-businnes” presentata lo scorso ottobre dal deputato di FdI Donzelli”.