Identica richiesta era stata avanzata anche in occasione del rinvio a giudizio del primo cittadino (passato al Pdl, dal Pd, subito dopo l’elezione). “Valutato il rischio di coinvolgimento dell’istituzione comunale” si legge nella mozione presnetata dal gruppo Libertà e Sviluppo, “ e del suo agire amministrativo nelle vischiosità, nei condizionamenti, nelle incertezze decisionali, nelle titubanze che il peso di un giudizio penale naturalmente pone in capo al soggetto sottoposto a tale giudizio. La connessione tra le dinamiche di raccolta del consenso emerse nel corso della passata campagna elettorale e i summenzionati profili del procedimento penale che, sotto il profilo della responsabilità politica, hanno comportato un grave inquinamento del gioco democratico nonché il relativo condizionamento degli esiti elettorali. Al fine di preservare l’autorevolezza, il prestigio, la libertà di azione dell’istituzione comunale, nonché l’efficacia e la trasparenza della sua azione amministrativa, non condizionando il suo operato rispetto alle sorti di una vicenda penale di carattere personale, sottoponiamo al voto dell’assise civica una mozione di sfiducia”.