Asse attrezzato Chieti-Pescara, pedaggio sempre più vicino

asse_attrezzatoPescara. Strada aperta e dritta verso il pedaggio: l’Asse attrezzato Chieti-Pescara sembra destinato sempre più al pedaggio. E’ il vice-ministro alle Infrastrutture Castelli a rigettare una risoluzione per una rimodulazione generale della pedaggiamento dei raccordi autostradali di tutta Italia. Si riapre, così, il fronte della protesta, compattando politica e associazioni di categoria: l’ultima spiaggia è la Finanziaria estiva.

Una scelta che da più parti viene giudicata come desiderio governativo di far cassa; come d’altronde lo era stata fin dai primi annunci per l’introduzione del pedaggiamento su numerosi raccordi autostradali gestiti dall’Anas su tutto il territorio nazionale. Dopo lunghi mesi di scontri, ricorsi e trattative,  il pedaggio del tratto chietino-pescarese sarebbe dovuto entrare in vigore dal primo maggio scorso, salvo slittare per vari impedimenti pratici per la riscossione del pedaggio. Nel frattempo il Pd era intervenuto direttamente presso il governo centrale, proponendo una risoluzione tesa ad un ripensamento generale del pedaggiamento a carattera nazionale, definendo “assolutamente ingiustificato e privo di ogni fondamento” il lungo elenco di strade di prossima tassazione deciso da un decreto della Presidenza del Consiglio a giugno di un anno fa. In sostanza, il Pd chiedeva di dover escludere dalla tariffa le strade prive di determinati requisiti strutturali e una serie di strade senza un’alternativa gratuita adeguata non esiste adeguata o le quali non siano state adeguatamente ammodernate e messe a norma di sicurezza.

 

Ma Roberto Castelli rigetta tutto, e nell’ultimo confronto sul tema avuto durante la seduta della comissione parlamentare Ambiente, confermando il pronunciamento in merito del Parlamento, convertito l’anno scorso in legge dal Governo con il decreto n° 78. Torna alla ribalta, quindi, il fronte del no al pedaggio, ricompattato e ridestato da un periodo di rassegnazione. Subito ieri, dopo la notizia, la Cna abruzzese sbrottava: “La riconfermata e pervicace volontà, da parte del governo, di far cassa in vista dell’emanazione del maxi decreto sui conti pubblici, introducendo il pagamento del pedaggio su alcune arterie dell’Anas, come l’asse attrezzato Chieti-Pescara, conferma senza bisogno di ulteriori spiegazioni e precisazioni la natura iniqua del provvedimento, ovvero il battesimo di un nuovo balzello”, invitando alla mobilitazione le categorie produttive abruzzesi e i parlamentari di maggioranza e opposizione regionali a dar voce alle istanze e alle proteste di cittadini e imprese.

 

Secondo l’associazione dell’artigianato presieduta da Italo Lupo bisogna “serrare le fila per dar vita a una protesta più efficace e visibile”. Invito raccolto immediatamente dal Pd, da quello locale ai soggetti con poteri parlamentari. Il senatore Giovanni Legnini palesa l’ultima spiaggia: “Il governo ha annunciato una manovra finanziaria da varare entro il mese di giugno. Abbiamo i tempi, gli strumenti e l’occasione per evitare questa tassa sugli abruzzesi: il Pdl faccia fronte comune con noi, ci dica se è disposto a fare una concreta e solida battaglia per l’Abruzzo. Altrimenti i loro annunci a difesa della nostra regione diventano buoni solo per qualche intervista”. Quella della Finanziaria di giugno potrebbe essere una delle ultime occasioni: “Per la riscossione del pedaggio ogni giorno teoricamente è buono per introdurre il pedaggio. Quindi bisogna al più presto approvare una norma che imponga all’Anas ed al Ministero delle Infrastrutture di sclassificare l’Asse attrezzato. Il Pdl ci faccia sapere se è disposto a costruire questo fronte comune: noi continueremo a presentare le nostre proposte in tutte le sedi, a partire dalla Finanziaria, e siamo pronti ad una mobilitazione generale della società abruzzese”.

Mobilitazione comune ribadita anche dal capogruppo Pd al Consiglio comunale pescarese, Moreno Di Pietrantonio: “Chiediamo che tutti i parlamentari abruzzesi in particolare quelli che fanno parte della maggioranza di governo, i sindaci di tutti i comuni a cominciare da quello di Pescara, soprattutto la regione Abruzzo con il governatore Chiodi, attivino finalmente una forte protesta in nome dei cittadini abruzzesi e pescaresi per evitare l’introduzione di questa tassa”, riporta in una nota; mentre, in termini più pratici, i segretari cittadini PD di Pescara e Chieti, Stefano Casciano e Enrico Iacobitti annunciano: “Nel momento in cui vedremo la prima ruspa o il primo accenno di cantiere sull’Asse Attrezzato, come Partito Democratico scenderemo in campo con iniziative straordinarie ed estreme. Se sarà necessario, arriveremo a bloccare i lavori, ad impedire l’accesso all’asse agli automobilisti, coinvolgeremo tutti i sindaci dei Comuni della regione per una maximobilitazione cittadina”.

 

Daniele Galli


Gestione cookie