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Macerie L’Aquila, le quattro proposte del Comune

L’Aquila. In attesa che venga emanata una nuova ordinanza sulla rimozione e lo smaltimento delle macerie, il Comune dell’Aquila ha elaborato quattro proposte da presentare al commissario Gianni Chiodi, affinché l’emergenza possa essere superata.

“L’obiettivo” ha commentato l’assessore all’Ambiente Alfredo Moroni “è quello di eliminare l’attuale situazione di stallo, causata dalla confusione determinata dall’ordinanza dl Presidente del Consiglio dei ministri n. 3923 e dalla successiva n. 3940. Attualmente, le imprese che stanno lavorando sui cantieri della ricostruzione non possono toccare le macerie, con gravissimi disagi per le stesse aziende e con inevitabili conseguenze sui tempi della ricostruzione”.

Per Moroni, dunque, è indispensabile che venga emanata al più presto un’ordinanza in grado di mettere ordine a questa vicenda, “diventata complessa non per certo per nostra responsabilità. Per questa ragione” ha aggiunto “avanziamo quattro proposte, nello spirito della massima collaborazione. Innanzitutto vanno semplificate tutte le procedure per la rimozione, il trasporto e lo smaltimento delle macerie, predisponendo un testo unico che preveda finalmente norme chiare e certe. Inoltre, va definito un rapporto sinergico tra il pubblico e il privato, in cui quest’ultimo provvederà a tutte le incombenze relative agli edifici da ricostruire, mentre gli enti locali si occuperanno degli edifici crollati a causa del sisma o demoliti in seguito a ordinanza che li ha dichiarati pericolosi per l’incolumità, o ancora di quelli di proprietà pubblica. Nel nostro caso lavoreremmo attraverso l’Asm, che, peraltro, è già incaricata delle attività di controllo sulla selezione del materiale, oltre a provvedere alla separazione per quanto riguarda la filiera pubblica”.

L’assessore ha, inoltre, aggiunto che “è essenziale che il nuovo provvedimento restituisca agli enti locali il ruolo che è stato loro sottratto in questa materia. Infine, le amministrazioni vanno dotate di adeguati mezzi e risorse per adempiere a tali gravosi impegni e, contestualmente, vanno potenziate le strutture individuate come ‘braccia operative’ del processo concernente le macerie, in particolare i Vigili del fuoco, che negli ultimissimi giorni questi ultimi hanno lamentato le condizioni di disagio in cui sono costretti a lavorare, nonostante l’operato straordinario effettuato dopo il sisma. E’ chiaro che, con un organico ridotto all’osso e con una situazione operativa così precaria, sarà difficilissimo che la problematica di cui parliamo possa avere una soluzione efficace. Le proposte rappresentano indubbiamente una soluzione finalizzata all’accelerazione delle procedure di rimozione delle macerie e quindi della ricostruzione della città. Per questi motivi, auspichiamo che si provveda concretamente in questa direzione”.