Chieti. “Più che la celebrazione di una festa potrebbe essere un funerale politico di questo centrodestra a guida Udc”. Così i gruppi consiliari di opposizione alla Provincia di Chieti, Pd, Sel, IdV e Rc, commentano i due anni di amministrazione Di Giuseppantonio, vista ai loro occhi come una “coalizione costituita per vincere le elezioni, non certo per governare. Sono in agonia e incapaci di reagire”.
“La mai chiarita vicenda dei debiti in eredità” esordisce Nicola Tinari, capogruppo di Rifondazione Comunista “ha funzionato bene per un lungo periodo a giustificare il loro immobilismo, ma ora la gente vuole e chiede altro: iniziativa politica sulle tante vertenze di lavoro, recupero di autorevolezza nei confronti delle istituzioni superiori, avvio dei lavori del programma triennale delle opere pubbliche a finanziamento regionale, recupero di governo dello sviluppo e pianificazione del territorio”.
“Hanno abdicato al loro ruolo istituzionale” continua Eliana Menna (IdV) “ perché hanno delegato tutto all’esterno come il taglio delle erbe infestanti lungo le strade provinciali, le attività estive, l’importante perimetrazione del costituendo parco nazionale della costa teatina, la riorganizzazione della rete scolastica”.
“Potremmo quasi sperimentarne in provincia di Chieti la soppressione dell’Ente vista l’assoluta inconsistenza di questa maggioranza. Neanche settori come cultura, turismo e sociale trovano attenzione, hanno previsto zero euro nel bilancio del 2011” conclude Giovanni Mariotti capogruppo di Sel. “La nostra opposizione è stata sempre di merito e mai preconcetta. Abbiamo formulato tante proposte e mosso sollecitazioni talvolta anche provocatorie come l’attivazione di un tavolo permanente di confronto con le parti sociali e datoriali oppure l’insistere sull’avvio di un serio progetto di stabilizzazione per i lavoratori interinali attraverso una profonda rivisitazione del ruolo dell’O.P.S., ma è come aver parlato ad un muro di gomma. Speriamo implodano presto e la parola torni ai cittadini elettori perché meritano ben altra qualità amministrativa”.