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Teramo, sicurezza scuole: la proposta in 4 step di Berardini e Marroni

Quattro step per affrontare con concretezza e velocemente l’emergenza scolastica post sisma. I consiglieri comunali di opposizione Fabio Berardini (M5S) e Maria Cristina Marrone (Gruppo misto) hanno presentato questa mattina una serie di proposte per superare la difficile situazione venutasi a creare, anche nelle scuole del territorio comunale, dopo il sisma.

Il primo passo dovrebbe essere l’immediata richiesta da parte del sindaco di Teramo dei moduli provvisori in legno, come è stato fatto anche a Sulmona, per consentire l’allestimento nel più breve tempo possibile di strutture sicure nelle quali poter fare scuola.

In secondo luogo bisognerebbe chiedere al Governo un decreto legge provvisorio e facoltativo per quei ragazzi che, non sentendosi sicuri di rientrare in classe prima dell’arrivo deli musp, potrebbero correre il rischio di perdere l’anno scolastico.

Inoltre bisognerebbe creare subito una commissione consiliare ad hoc che si occupi della progettazione del polo scolastico, con l’individuazione delle aree idonee nelle quali avviare subito la realizzazione di edifici in legno, sicuri e facilmente attuabili.

Infine viene chiesta l’analisi della nuova bozza finanziaria, nella quale sono contenuti i finanziamenti da destinare nello specifico alle scuole, ed eventualmente chiedere l’incremento di altri fondi specifici per il territorio teramano.

“Diciamo basta alle grandi opere” commenta Berardini, “chiedendo invece di concentrarci sulla ristrutturazione del patrimonio di tutte quelle aree in zona 1 e 2 di elevata pericolosità sismica”.

No, dunque, a opere mastodontiche come il ponte sullo stretto di Messina o la filovia che collegherebbe la città all’università di Teramo, dirottando tutti i fondi necessari alla sicurezza scolastica.

“Se non verremo ascoltati” dicono i consiglieri, “siamo pronti ad alzare la voce e ad andare a manifestare e ci attendiamo in questo l’appoggio di tutte le forze politiche. Siamo in piena emergenza. E se c’è da chiedere qualche modifica alla normativa, come ad esempio per la richiesta dei Musp, siamo pronti a farlo”.