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Francavilla, Di Renzo su zone bianche: ‘In arrivo nuove colate di cemento’

Francavilla al Mare. “La delibera di approvazione delle aree definite zone bianche così come predisposta potrebbe portare potenziali danni al territorio di Francavilla, già massacrato negli anni da una pessima politica del territorio”.

A dirlo è il consigliere di opposizione del Comune di Francavilla, Stefano Di Renzo, che aggiunge: “I pareri obbligatori alla variante del PRG forniti dagli enti preposti hanno evidenziato gravi lacune procedimentali da parte dell’amministrazione. In particolare, la Provincia di Chieti ha espresso un parere negativo per diversi motivi, tra questi quello per cui non ci sarebbe nella delibera l’esatta quantificazione e identificazione delle zone bianche che saranno oggetto di edificazione”.

Stessa osservazione, con matrice ambientale, viene dall’Arta la quale afferma che per le aree interessate, che coinvolgono 135 mila metri quadrati, non è specificato in delibera il numero di abitanti potenzialmente insediabili. Secondo l’Arta andava valutato il potenziale effetto di tale aumento della popolazione sulle matrici ambientali, con particolare attenzione alla capacità idraulica residua del sistema fognante e di quella depurativa degli impianti di trattamento, nonché gli impatti legati alla variante che incideranno sul traffico, sulla qualità dell’aria e sui rumori.

In sostanza ci troviamo davanti ad una variante sì necessaria ed urgente ma così come predisposta risulta decisamente inadeguata e con effetti potenzialmente deleteri per il territorio. Si evidenzia, inoltre, come la delibera che verrà portata in discussione ometta completamente i riferimenti ai citati pareri.

“Sarebbe stato auspicabile uno studio urbanistico puntuale del territorio che avrebbe dovuto identificare i reali bisogni della città e non una delibera che consenta l’edificazione incontrollata delle aree bianche – conclude Di Renzo. Chiederò in Consiglio il ritiro della delibera per consentire le dovute correzioni; le sanzioni che inevitabilmente seguiranno dovrebbero essere poste a carico dei responsabili degli uffici dell’Ente e di quei politici che in diversi anni non sono stati in grado di gestire il problema con adeguata competenza”.