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Elezioni Roseto, tra Pavone e Ginoble l’ultima gara si gioca al ballottaggio

Roseto. A Roseto sarà ballottaggio tra Enio Pavone e Teresa Ginoble. Tra due settimane saranno infatti i due candidati delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra a confrontarsi in un secondo tempo elettorale che al momento pare un vero e proprio rebus politico. Nel complesso, nessuno dei vari candidati può contare su una chiara maggioranza in vista del 29 e 30 maggio prossimi.

Nel momento in cui scriviamo i dati ufficiali (18 sezioni su 22) danno in vantaggio con il 39,85% per cento dei voti il candidato di centrodestra Enio Pavone, con 4722 voti, mentre Teresa Ginoble si attesta al 36,76%, con 4356 voti. A seguire gli altri candidati, con Pio Rapagnà di Città per Vivere al 6,83%, Alfonso Montese con la sua lista Obiettivo Comune al 6,27%, Valter Aloisi per AltraCittà con il 5,46%, Marco Borgatti della Sinistra Unita (Federazione della Sinistra più i Verdi) al 2,99% e Pasquale Avolio per Sinistra Ecologia e Libertà all’1,81%. Il dato finale dell’affluenza è stato leggermente più basso rispetto a quello delle scorse amministrative. Alle 15 di ieri avevano infatti votato il 74,39% degli aventi diritto, contro il 75,8 delle comunali del 2006.

Dati ufficiosi provenienti dalle sedi dei vari partiti darebbero un vantaggio finale tra i 300 e i 400 voti a favore di Pavone.

I dati ufficiali, con 17 sezioni scrutinate su 22, vedono il Pd primo partito con il 22,38%, seguito dal Pdl con il 13,03% e i Liberalsocialisti al 13,82%. Molto forte è stato il voto disgiunto, che nei prossimi giorni potrebbe dare più di qualche grattacapo ai responsabili delle due coalizioni che si scontreranno al ballottaggio. In alcune sezioni i voti di lista a favore del centrosinistra sono superiori di circa l’8 per cento rispetto alle preferenze di Teresa Ginoble, che al termine della conta dei voti potrebbe trovarsi in vantaggio sul candidato del centrodestra per ciò che riguarda i voti di lista. Stesso discorso, ma dal lato inverso, per le tre candidati civici, che nel complesso vedono le loro liste ridotte anche di due terzi rispetto alle preferenze per i rispettivi candidati sindaci, una situazione che li potrebbe punire nel momento in cui dovranno essere ripartiti i seggi per i vari consiglieri comunali. Risultato non buono per la sinistra, che nel complesso vede le due liste (Sinistra Unita e Sel) al di sotto del 5%.

Il pomeriggio di ieri ha visto un susseguirsi di emozioni. Se era parso chiaro sin da subito che Pavone avrebbe avuto un vantaggio sul suo principale avversario, il divario tra i due ha avuto parecchi saliscendi. Dapprima ridotta, la forbice tra i due si è andata allargando con il passare delle ore arrivando sino al 10% a favore dell’ex assessore al Bilancio, complice anche la conta dei voti iniziata nelle frazioni roccaforte dei liberalsocialisti, tanto che in serata nella sala consiliare del comune trasformata per l’occasione in sala stampa erano arrivati anche i big del centrodestra teramano. Il divario tra Pavone e Ginoble si è poi andato mano a mano assottigliando, per poi ridursi a circa il 3%, che lascia ora le due coalizioni alle prese con il problema di dover ottenere più di dieci punti percentuali in più per assicurarsi la poltrona di primo cittadino nella seconda città del teramano.