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Chieti, Blocco Studentesco: presentazione della lista negata, la protesta del movimento

Chieti. La preside dell’istituto nega ai dei militanti del Blocco Studentesco di presentare la lista per concorrere alle elezioni per la rappresentanza d’istituto, duro attacco del movimento legato a CasaPound che ha effettuato un sit-in questa mattina davanti la scuola con uno striscione “La tua guerra ora!”.

 “Oggi siamo qui davanti all’istituto Pomilio per un affronto che non siamo in nessun modo disposti a tollerare. – afferma Alessio Capone, responsabile del Blocco Studentesco per Abruzzo e Molise – La legittima richiesta per presentare una lista di candidati alla rappresentanza d’istituto avanzata da un nostro militante (rappresentante in carica della scuola in questione) è stata respinta per un motivo che definire ridicolo sarebbe riduttivo: secondo la preside il nome della lista – “La tua guerra ora” – istigherebbe alla violenza e quindi la lista non può essere presentata.

 Una scusa bella e buona che farebbe sorridere anche il peggior azzeccagarbugli e che nasconde, evidentemente, un’antipatia politica più volte dimostrata anche in precedenza.

 Antipatia che, peraltro, ricambiamo. Ed è proprio per questo che stamattina siamo qui a dire la nostra,come sempre,a chi ci vuole impedire il dialogo. Per noi questa frase non è un semplice motto ma una vera e propria battaglia da incarnare nello spirito.”

 “Abbiamo sempre mantenuto una linea di apertura e di dialogo con le istituzioni scolastiche – continua Capone – ma, di fronte ad una così palese violazione dei diritti e delle libertà personali degli studenti, non possiamo che rispondere in maniera dura, ferma ed inamovibile.

 La preside … si metta l’anima in pace: ci sono ragazzi e ragazze che vivono la scuola e la vita come lotta, che hanno una visione del mondo votata all’eroismo e al combattimento, che attingono ad una visione del mondo antica di millenni (da Eraclito a Severino, passando per Hobbes, Fichte, Hegel, Nietzsche, Heidegger, Gentile per citare solo i più noti), che sicuramente è in antitesi con i pensieri della signora … ma con cui deve fare inevitabilmente i conti. E in questo caso i conti li deve fare con noi.”

 “Siamo qui quest’oggi per far sentire la nostra voce con forza – conclude la nota – e non escludiamo la possibilità di altre azioni per veder riconosciuto il nostro diritto alla partecipazione alle elezioni per la rappresentanza d’istituto. Una sola cosa sia chiara: saremo sempre in prima linea a lottare per una scuola migliore, a fianco degli studenti. Siamo fatti così, che piaccia a lor signori oppure no.”