Chieti. Le affermazioni di Mauro Febbo sulla non abilità dei consiglieri di maggioranza della provincia di Chieti, secondo il quale non siano stati abbastanza abili a salvaguardare il nostro territorio dal punto di vista della riorganizzazione sanitaria sono assolutamente prive di fondamento.
È incredibile che a parlare sia Febbo che ha voluto e decretato le chiusure delle guardie mediche. Infatti l’incapacità manifesta va attribuita integralmente alla giunta Chiodi, di cui l’allora assessore Febbo era autorevole esponente, che approvo’ con lui la chiusura delle guardie mediche. Va ricordato inoltre che il TAR ha respinto il ricorso dei tre Comuni di Celenza sul Trigno, Cupello e Scerni, che si erano opposti alla delibera di rideterminazione delle circoscrizioni di continuità assistenziale approvata dalla ASL. In questi 24 mesi al contrario c è stata da parte del centrosinistra una proroga illegittima, proprio perché si è pensato prima a riempire di postazioni di 118 il territorio, prima di applicare il decreto di Febbo e company.
L’attuale maggioranza ha al contempo potenziato la rete dell’emergenza e urgenza, al fine di garantire il diritto alla salute, attraverso il raddoppio delle postazioni del 118 e l’acquisto di nuove ambulanze, dotate di attrezzature di avanguardia, come ad esempio gli elettrocardiografi a bordo per l’immediata diagnosi e trattamento dell’infarto. In particolare nuove postazioni di 118 sono state istituite a Lama dei Peligni, Torricella Peligna, Castiglione Messer Marino, San Salvo, Villa Santa Maria, Celenza sul Trigno, Carunchio e Torrebruna. Risultato che l’assessore Febbo non aveva mai raggiunti nei suoi anni di governo della sanità.
Infine riteniamo opportuno ricordare che il ruolo delle guardie mediche finalmente va modificandosi. Si ha bisogno di più territorio e di meno risposte telefoniche e continui invii al pronto soccorso. Anche questo negli anni della gestione della sanità di Mauro Febbo non è mai avvenuto.