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Chieti, Coletti: “Per la Corte dei Conti nostri bilanci ok”

Chieti. In un incontro che si è tenuto stamane in Provincia a Chieti, in cui hanno preso parte l’ex presidente dell’ente Tommaso Coletti e tutti i consiglieri provinciali della coalizione di centrosinistra, si è sottolineato che nella passata amministrazione, quando erano in carica, per la Corte dei Conti (Sezione Regionale de L’Aquila) i bilanci di previsione e consuntivi erano in piena regola.

“Su questa cosa – ha affermato Camillo D’Amico, capogruppo del Pd della Provincia di Chieti – abbiamo voluto da sempre definire alcune voci infondate. Spesso in Consiglio si deve fare la conta dei presenti. Se a questo si aggiunge una proclamata gestione di bilancio, ecc. questa la definiremo una Provincia ingessata, immobile. Il consenso della Corte dei Conti nei confronti dei nostri bilanci, significa che i nostri conti erano a posto, al contrario di quello che dicono le voci che circolano negli ultimi giorni. Noi riteniamo che la Provincia debba cercare di reagire su molti punti come la carenza di servizi ed il riordino degli ospedali. Rinnoviamo l’invito al presidente a reagire e soprattutto a fare. Visto che c’è una ristrutturazione del bilancio, cerchiamo di sperimentare quello che abbiamo fatto. Noi vogliamo che l’amministrazione funzioni”.

“Tuttti i consuntivi del 2007 e del 2008 sono a posto – ha spiegato Tommaso Coletti – secondo me nel 2009 sono successe delle cose che hanno compromesso la situazione dell’ente. Se durante la nostra amministrazione fosse successo qualcosa, sarebbe stato segnalato dalla Corte dei Conti. A giugno 2009 è successo il finimondo. La Corte dei Conti ha detto che non c’erano più debiti. Appena la nuova amministrazione si è insediata, aveva fatto un elenco di debiti per un totale di 8 milioni di euro, li aveva messi in bilancio ed aveva pensato di coprirli con la vendita del patrimonio come si fa sempre. Oggi, nel 2011, a causa del 2009, il bilancio è deficitario. Dal 1° gennaio 2010 la Provincia non può dotarsi di uno staff esterno ed ha mandato tutti a casa. Non è che l’ente non abbia i soldi per fare le assunzioni. Infatti c’è la delibera n. 49 del 2011 nella quale sono state fatte delle richieste per il personale. Questa richiesta è stata fatta al Ministero. Gli interinali non devono essere autorizzati, non sono assunzioni. L’assunzione di ruolo invece prevede un impegno perenne nel bilancio, quindi l’ente deve valutare se utilizzare o meno l’interinale. Chi fa l’amministratore, lo deve fare leggendo le norme e non ascoltando gli altri. Abbiamo richiesto di portare le nostre proposte, le proposte della Provincia di Chieti che sta a lavoro. E’ la Regione che deve proporre al Ministero ascoltando ciò che si dice nel locale. Per quanto riguarda la sanità, bisogna fare un tavolo di confronto tra la Provincia e la ASL, invece sono stati fatti dei tagli del 60%. Una volta la Provincia era un intermediario tra le ASL, il territorio e le amministrazioni locali, oggi dobbiamo dire che non è così. Potremmo fare qualcosa per quelle 11 amministrazioni culturali che danno lustro alla Provincia per le quali servono 350 mila euro. Ci sono 6 milioni di entrate in meno (2,5 dal locale e 3,5 dal nazionale). Con il federalismo gli enti locali non prendono più soldi dallo stato, ma devono andare a chiedere altri soldi al cittadino. Questa sarà ricordata come l’amministrazione più carente oltre ai vari svarioni”.

Francesco Rapino