“A sette anni dal sisma i ritardi sono ormai inaccettabili e stanno paralizzando la città e la sua economia. – ha proseguito Benedetti – Basti pensare che si registra un’ingiustificabile inerzia anche da parte di fabbricati ricompresi nelle aree a fattibilità breve, per i quali i lavori dovevano partire, addirittura, nel 2010. Il tutto a causa del fatto che i tecnici sono sovraccarichi di lavoro, avendo evidentemente accumulato più incarichi di quanti potessero ragionevolmente smaltire, ma anche a causa dell’ignavia di alcuni amministratori di condominio. Ora basta”.
Il Comune – ha detto il presidente del Consiglio – deve provvedere immediatamente alla nomina dei commissari, i quali, da parte loro, devono anche esercitare le dovute azioni di responsabilità nei confronti di chi ha bloccato la ricostruzione. Il danno non è solo per tutte quelle persone che, a sette anni dal sisma e senza più benefici come il contributo di autonoma sistemazione, il fondo immobiliare e i fitti concordati, si trovano a stare fuori casa e a pagare un affitto. Ne va, anche e soprattutto – ha concluso Benedetti – dell’economia e della vita stessa della città. Nessuno, pertanto, si spertichi inutilmente in difese d’ufficio di ordini professionali, categorie e rapporti di colleganza. L’inerzia di alcuni non puo’ diventare causa di conseguenze inaccettabili per tutti, vanificando ogni sforzo condotto faticosamente in questi anni, a tutti i livelli, per garantire la ricostruzione”.