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Pescara, Sel denuncia una “affittopoli” nel patrimonio immobiliare del Comune

Pescara. “Invece che far cassa aumentando i servizi alla persona, il Comune trovi i soldi per il sociale recuperandoli dal patrimonio immobiliare”. È questa la ricetta che Sel, guidata dal capogruppo in Consiglio comunale Giovanni Di Iacovo ha illustrato stamane in conferenza stampa. Una soluzione che suona dal tono di denuncia contro una nuova “affittopoli”.

Trecentonovantamilioni di euro: a tanto ammonta, secondo l’analisi di Sinistra, ecologia e libertà, il patrimonio immobiliare del Comune di Pescara, fra villette, stabili, monolocali e circa 8 ettari di terreno. “Se il Comune ha bisogno di soldi per rimpinguare il capitolo sociale, tagliato di 1.200.000 euro dal bilancio 2011, rendesse funzionale questo tesoretto”, afferma Di Iacovo. Alcuni di questi stabili, infatti, sarebbero completamente ristrutturati e quindi “chiavi in mano”, pronti all’uso, “Invece, mentre un arcipelago di 380 associazioni chiedono invano spazi per le loro attività, moltissimi di questi stabili rimangono chiusi a rovinarsi”. Poco male se la denuncia si fermasse qui; invece, denunciano i vendoliani, “non esistendo un adeguato inventario patrimoniale”, aggiunge l’ex consigliere comunale Davide Pace, “si è diffusa una larga morosità sugli affitti di tantissimi immobili”.

Dall’elenco fornito da Pace, si può leggere che mentre nel consuntivo 2009 i residui attivi per gli alloggi ammontano a 135milioni, e nel 2010 a 138, le morosità arrivano a ben 1milione e mezzo. Affitti, si presume, favorevolmente fissati a cifre basse, ad esempio a 1877,64 euro all’anno per appartamenti comunali in via Catania a Pescara, 1725,96 per altri in via Pescara a Montesilvano; 83mila euro all’anno per un appartamento da 110 metri quadri in via Modesto della Porta; fino alla completa gratuità per lo spazio da 800 mq sito nel nuovo tribunale concesso all’Ordine degli avvocati o quello, sempre a gratis, concesso nell’ex tribunale di piazza Alessandrini alla Fondazione Tiboni. Vuoti e in buono stato, dallo stesso elenco, risultano i 400mq dei locali Sercom in via Musone, il Circolo Aternino, un locale da 300mq in via Tirino e un altro da 200mq in via Tronto e uno spazio da 76mq recepiti ma ancora usati da un costruttore; in coda si aggiungono vari spazi da “ristrutturare e rivalutare”. “Facciano fruttare questi immobili, con una giusta gestione degli affitti, o con una vendita mirata ad un giusto indirizzo d’investimento”, chiedono i Sel in conclusione.

La risposta dell’assessore Seccia. “Il Comune di Pescara dispone di un inventario completo del proprio patrimonio immobiliare, effettuato dai nostri uffici tecnici e a disposizione di qualunque cittadino che può chiederne copia. Ma soprattutto a differenza di quanto hanno sostenuto i rappresentanti di Sinistra e Libertà in una conferenza stampa assolutamente disinformata, non c’è alcuna ‘affittopoli’ al Comune di Pescara come dimostrano le carte: il nostro Comune non dispone oggi di alloggi vuoti, i prezzi degli affitti degli appartamenti popolari sono stabiliti dalla legge regionale e non vengono decisi dall’amministrazione e gli stessi locali concessi in passato alle associazioni operanti sul territorio hanno seguito procedure dettate dalla legge regionale. I consiglieri comunali, seppur di opposizione, e i vecchi amministratori, hanno il dovere di approfondire le carte prima di sparare a zero contro un’amministrazione comunale che da un anno e mezzo sta operando per ripristinare trasparenza e rispetto delle regole”. Così l’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia ha replicato alle accuse di Sel sulla gestione del patrimonio immobiliare.

Daniele Galli