”Dopo 6 anni di gestazione” scrive Perrotti “un lavoro di due legislature, innumerevoli conferenze di servizi, un accordo di programma, passaggi per vari assessori, si era giunti alla conclusione: si era trovato il terreno, si era frazionato, avevamo un bellissimo progetto che ci era stato donato da uno studio di progettazione, la Protezione civile veva firmato un impegno di spesa per 1 milione e 200 mila euro, la Caritas aveva promesso lo stesso importo, il ministro Carlo Giovanardi si era impegnato a destinarci parte delle risorse rivolte al sociale, erano stati raccolti diversi fondi da donazioni pro Fondazione. Poi, al momento di andare dal notaio, tutto si è fermato. E da allora, eravamo ad inizio anno, tutto tace”.
Perrotti lamenta poi le difficoltà riscontrate nel colloquiare con l’assessore alle Politiche sociali, Stefania Pezzopane: “nemmeno per telefono è disponibile a esaminare il piano di gestione, né a condividere lo stato delle cose. Nel frattempo il tempo passa e la paura che i sovventori possano ripensarci è tanta. Mi auguro che si possa divenire a una soluzione del caso e che questa, che era già definita non diventi una delle tante questioni inconcluse”.