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L’Aquila, ufficializzate le dimissioni del sindaco Cialente

L’Aquila. Massimo Cialente, il “sindaco del terremoto”, ha deciso: questa mattina ha formalizzato le sue dimissioni, già annunciate ieri, consegnando la comunicazione al segretario generale Vincenzo Montillo, inoltrata anche al presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti e al prefetto Giovanna Maria Iurato. Due righe, semplici e dirette, com’è nel suo stile: “Con la presente rassegno le mie dimissioni dalla carica di sindaco della città dell’Aquila”.

A questo punto, avrà venti giorni di tempo per ritirarle, come previsto dall’articolo 53 comma 3 del decreto legislativo 267 del 2000.
Cialente aveva annunciato il suo ritiro ieri nel corso del Consiglio comunale andato a vuoto per mancanza del numero legale. “Non ho più un partito né una maggioranza“, aveva detto di fronte a solo 19 consiglieri. Una maggioranza spaccata da continue guerre interne, che non ha mancato, soprattutto in questi ultimi due anni molto difficili per la città, di criticare la gestione della ricostruzione post sisma.
Sempre più probabile, dunque, il ritorno alle urne degli aquilani a maggio. Salvo ripensamenti.

“L’Aquila non può permettersi di perdere il sindaco” commenta Oliviero Diliberto, portavoce nazionale della Federazione della sinistra, che lancia un appello direttamente a Massimo Cialente: “ritiri le dimissioni e resista. Il Governo deve assumersi le proprie responsabilità e dare alla città quei finanziamenti necessari, quantificabili in 30milioni di euro, capaci di restituire la speranza e garantire il futuro all’Aquila, che dal 2009 non ha più entrate dalla finanza locale a causa del terribile terremoto”.

Stima e solidarietà arrivano poi dall’assessore comunale Stefania Pezzopane: “Comprendo le motivazioni che hanno spinto il sindaco a rassegnare le dimissioni. Massimo, sappia, tuttavia, che tutta la giunta è a lavoro e che non intendiamo lasciare soli né lui, né la nostra città. D’altronde già da ieri 20 consiglieri di maggioranza, con un documento forte e condiviso, hanno voluto testimoniare al sindaco il loro sostegno. Ci sono 20 giorni di tempo prima che le dimissioni diventino efficaci. Credo che in questo lasso di tempo, la politica, soprattutto a livello nazionale, debba fare la sua parte. I partiti nazionali sono chiamati ad un impegno straordinario, ponendo un’attenzione particolare sulla nostra città. L’Aquila è stata ed è un caso nazionale e come tale va considerato. Sono diverse le cause che hanno influito sulle decisioni del sindaco. Quella prioritaria è legata al bilancio. Per poter chiudere il bilancio dell’Ente entro il 31 marzo, il Governo si era impegnato a trasferire 32 milioni di euro, per sopperire ai mancati introiti delle tasse. Nei giorni precedenti il Sindaco aveva lanciato più volte l’allarme, sollecitando il Governo a mantenere gli impegni presi, senza ricevere alcuna risposta. Non si può amministrare un Comune terremotato, in dodicesimi. Ogni attività sarebbe paralizzata. Sembra quasi che, a livello centrale, ci sia la netta volontà politica di far arrivare un altro Commissario a L’Aquila. Un’ipotesi, questa, agognata dai soliti sciacalli che cominciano a volteggiare sul Comune, subordinando gli interessi collettivi alle logiche partigiane. D’altronde esponenti nazionali del centrodestra, nelle corse settimane, hanno espresso chiaramente la volontà di tornare alle urne per “riprendersi” la città e caldeggiano l’ipotesi di un commissariamento. Adesso più che mai L’Aquila ha bisogno di un’Amministrazione legittimamente eletta dai cittadini. Un anno di commissariamento sarebbe un ulteriore dramma, che non farebbe bene agli aquilani”.

 

Il commento dell’Ugl. “Più volte i dipendenti delle municipalizzate si sono preoccupati di invitare i consiglieri comunali, il sindaco e gli assessori comunali a rendersi conto della situazione economica e gestionale drammatica (in particolar modo per l’A.F.M. S.P.A. ci si riferisce alla gestione Sconci) che è stata tamponata solo grazie alla dura battaglia della UGL ed all’intervento del Difensore Civico della Regione che nominò Cialente Commissario ad Acta prima che lo stesso provvedesse, di conseguenza, a rinominare i CdA delle Municipalizzate. A molti, invece, ha fatto comodo pensare che i dipendenti dell’ex municipalizzate, oltre a non svolgere bene il  loro lavoro, si preoccupassero solo di fare politica (vedi intervento di De Rubeis nella seduta del consiglio comunale di ieri) in quanto, se assunti nelle Municipalizzate, dovevano per forza essere persone di destra. La politica dei dipendenti dell’A.F.M. è una politica volta al benessere della città e delle famiglie aquilane, contrariamente a quanto invece proposto dall’Assessore Giangiuliani e dal suo Staff che volendo smembrare i servizi avrebbe arrecato solo danni  alla città. L’assessore Giangiuliani non fa altro che ingessare il Comune con le sue “lezioni di vita”:  leggi, articoli e commi senza trovare una valida soluzione ai problemi. Le soluzioni per l’A.F.M. ci sono. ma a nessun amministratore del Comune dell’Aquila interessa il benessere della A.F.M. , dei dipendenti e soprattutto dei servizi che vengono offerti alla cittadinanza. La partecipazione a tali progetti deve essere concordata e condivisa non solo dai sindacati ma dall’intera città. Forse se mettessimo un tendone in Piazza o se occupassimo qualche immobile comunale saremmo ascoltati con più attenzione. Abbiamo trasportato sulle nostre carriole una buona dose di speranza confidando nell’operato dell’amministrazione comunale. Il sindaco, al contrario di quello che continuamente sbandiera, ha deciso, sin dall’inizio del suo mandato, di non schierarsi a favore dei dipendenti”.

 

Socialisti: “Assunzione di responsabilità di tutte le forze di maggioranza”. “Le dimissioni di Massimo Cialente sono una drammatica e dolorosa denuncia della solitudine nella quale è stato lasciato alla guida della città. Il sindaco dell’Aquila, da circa due anni, sta conducendo, in prima persona, una coraggiosa battaglia per ridare alla sua città quel respiro che i tragici eventi del 6 aprile 2009 hanno brutalmente soffocato”. Lo hanno sottolineato il segretario regionale dei Socialisti, Massimo Carugno e quello provinciale, Gianni Padovani.
“Il Governo, una volta spenti i riflettori della ribalta, si è gradualmente – si legge nella nota firmata dai due segretari – defilato dalla scena dopo la grande kermesse propagandistica messa in opera nella immediatezza della tragedia e nei mesi immediatamente successivi. Oggi si ha la sensazione che anche la maggioranza che guida la città, a tratti, possa tirare i remi in barca nel mentre la opposizione di centrodestra sembra non aspettare altro. Per L’Aquila, invece, la mancanza di una guida politica potrebbe essere una sciagura irreparabile in una fase in cui bisogna stringere la morsa allo scopo di ottenere il massimo possibile delle risorse e degli impegni per avviare la ricostruzione. E’ pertanto necessario, oggi, che la maggioranza politica che sorregge Cialente si ricompatti in una grande assunzione di responsabilità allo scopo di dare al suo Sindaco e alla intera città dell’Aquila quello stabile sostegno politico per proseguire, lungo un sentiero tortuoso e ricco di insidie ed ostacoli, il cammino amministrativo che porti finalmente la città di Federico verso i primi ma decisivi passi per avviare all’Aquila una fase nuova di ricostruzione che tutti i cittadini aspettano”.
Il Partito Socialista Italiano proseguirà con convinzione e responsabilità, con il suo gruppo consiliare e con il suo rappresentante in Giunta, a sostenere, come ha sempre fatto, Cialente, e si adopererà, da subito, per estendere lo stesso senso di responsabilità a tutte le altre forze e componenti del centrosinistra. Con questo impegno ufficiale auspica che Cialente ritiri da subito le dimissioni “per proseguire nella sua appassionata opera di guida politica e amministrativa della città”.

 

Paolucci scrive una lettera a Cialente.  “Tutto il Pd abruzzese e il suo gruppo dirigente vogliono assumersi l’impegno con te e con tutta la città de L’Aquila, di concerto con il gruppo dirigente nazionale, a ricostruire in tempi rapidi un clima di collaborazione positiva e fattuale e  una coalizione di governo credibile, che possa portare a termine il mandato affidatole dagli aquilani». E’ un passaggio della lettera che il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, ha scritto oggi al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente al quale già ieri aveva espresso, assieme al commissario del Pd per la provincia dell’Aquila Arnaldo Mariotti, la solidarietà politica e personale. “Ti chiedo di riconsiderare la tua decisione – prosegue la lettera – ritirando le dimissioni e mettendoti ancora una volta a disposizione, con la generosità e la determinazione che ti hanno sempre contraddistinto,  di un progetto di buona amministrazione che guardi al futuro e all’interesse generale de L’Aquila e dell’intero Abruzzo”.

Ecco la lettera completa.

“Caro Massimo,
ti scrivo per esprimerti a nome di tutto il Pd Abruzzo tutto il mio pieno e convinto sostegno.
Comprendo e condivido le ragioni che ti hanno spinto ad un gesto così clamoroso come le tue dimissioni. La realtà drammatica della città capoluogo di regione, l’impegno di portata epocale della sua ricostruzione dovrebbero richiamare tutte le forze politiche rappresentate nel Consiglio Comunale, tutti gli amministratori della città e le forze economiche e sociali ad un maggior senso di responsabilità e di solidarietà che troppo spesso è venuto meno, in passaggi cruciali.
La sfida della ricostruzione, inoltre, deve sempre di più diventare un obiettivo su cui misurare l’adeguatezza dell’intera classe dirigente abruzzese. E’ una sfida che non possiamo perdere. E’ compito di tutte le componenti della vita pubblica regionale affrontarla nel migliore dei modi, e lo è in particolar modo per il centro-sinistra cui gli elettori hanno affidato il mandato di governare la città. Nel dire questo, non voglio affatto trascurare le responsabilità del centro-destra ed in particolare del Governo nazionale; il Comune de L’Aquila è, infatti, tuttora in attesa dei finanziamenti necessari, senza i quali non può chiudere il Bilancio, a causa dei minori introiti derivanti dalle distruzioni del terremoto.
Per queste ragioni, tutto il Pd abruzzese e il suo gruppo dirigente vogliono assumersi l’impegno con te e con tutta la città de L’Aquila, di concerto con il gruppo dirigente nazionale, a ricostruire in tempi rapidi un clima di collaborazione positiva e fattuale e  una coalizione di governo credibile, che possa portare a termine il mandato affidatole dagli aquilani. Ti chiedo al contempo di riconsiderare la tua decisione, ritirando le dimissioni e mettendoti ancora una volta a disposizione, con la generosità e la determinazione che ti hanno sempre contraddistinto,  di un progetto di buona amministrazione che guardi al futuro e all’interesse generale de L’Aquila e dell’intero Abruzzo.
Ti saluto con stima e affetto”.

Silvio Paolucci