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Pescara, lo stallo dei Centri per l’Impiego provinciali

Pescara. “Un servizio allo sbando, privo di programmazione e scelte innovative, lasciato all’improvvisazione. Uno schiaffo ai giovani in cerca di occupazione, che così sono costretti a competere ad armi impari con i giovani di altre province”. Ad affermarlo sono i consiglieri provinciali del Partito Democratico Antonio Castricone e Giancarlo Gennari, denunciando lo stallo che avvolge ormai da tempo il servizio dei Centri per l’Impiego della Provincia di Pescara.

“In tutti questi mesi” aggiungono i consiglieri “abbiamo ascoltato, in silenzio, il solito refrain sui grandi miglioramenti che il presidente Testa e l’assessore Martorella stavano apportando al settore. Tolto il velo, invece, resta un’immagine  di desolante immobilismo, mancanza di progettualità e ritardi su molte cose. Ritardi che pesano sui giovani, che così non possono accedere ai corsi di formazione, o sulle aziende che potrebbero ottenere finanziamenti utili alle proprie attività, in particolare in questo momento di crisi”.

In più, denunciano “le scelte politiche stanno portando alla spoliazione delle funzioni essenziali del centro per l’impiego, addirittura delegando, di fatto, la preselezione e le attività attinenti i tirocini fuori dal controllo del settore. Con il risultato che la Provincia di Pescara offre ai cittadini un centro per l’impiego che non assolve alla sua funzione  e che vende fumo. In pochi mesi questa amministrazione è stata in grado di sopprimere servizi sul territorio, persino quelli per i disabili, così come sono stati ridotti i giorni di apertura di diversi centri per l’impiego e in alcuni casi persino chiusi del tutto, come Catignano e Torre dè Passeri. L’esatto opposto di quello che si era tentato di fare in precedenza, decentrando i servizi ed evitando ai cittadini di doversi concentrare esclusivamente sul centro per l’impiego di Pescara”.

Grave, secondo Castricone e Gennari, “anche la riprogrammazione dei fondi POR e l’inganno sui precari che lavoravano presso il centro. Nel riprogrammare i fondi POR l’assessorato ha deciso di destinare tutti i soldi, forse anche più, che in precedenza servivano per pagare gli stipendi dei precari per consulenze o servizi da affidare a ditte esterne. Questa Provincia che si dice virtuosa non ha destinato un solo euro in più a favore della formazione o altre attività in grado di sostenere i giovani in cerca di lavoro e che necessitano di fare esperienze professionali utili ad arricchire i propri curricula. Solo regali a dispetto di chi per anni ha prestato la propria professionalità per crescere la struttura. Un modo che testimonia come si sia vicini alle persone, alle aziende, al territorio solo a chiacchiere. Alla fine fanno prevalere solo le piccole furbizie. Una ragione in più per presentare una proposta alternativa, funzionale e moderna di organizzazione dei Centri per l’Impiego”.