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San Salvo prepara un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile

San Salvo. “La città di San Salvo porta avanti l’impegno assunto nel’ambito del Patto dei Sindaci di raggiungere e superare gli obiettivi del pacchetto clima-energia nell’ambito del territorio comunale attraverso l’attuazione di uno specifico Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (SEAP)”. Lo hanno annunciato il sindaco Gabriele Marchese e l’assessore all’ambiente Nicola Sannino, oggi, nella presentazione dell’inquadramento generale e dei primi risultati del lavoro in corso per la costruzione del Piano d’Azione comunale.


Si è inoltre tenuto il primo incontro finalizzato a coinvolgere tutti gli attori presenti sul territorio nel perseguimento degli obiettivi comunitari fissati per il 2020 che prevedono la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra.
“Vogliamo innescare un processo condiviso e partecipato – ha dichiarato il sindaco Gabriele Marchese – che conduca alla definizione di uno strumento di riferimento capace di orientare l’azione di tutti coloro che operano all’interno della comunità sansalvese allo scopo di migliorare in maniera significativa l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili a livello locale”.
A San Salvo il settore industriale è responsabile da solo di circa il 53% dei consumi comunali di energia finale, seguito dai trasporti con il 28%, dal residenziale con il 12% e dal terziario, inclusa la Pubblica Amministrazione, con il 6%, mentre risulta marginale il settore dell’agricoltura e pesca con meno dell’1%.
Le principali azioni di piano che verranno distinte in a medio/breve termine e a lungo termine, interesseranno tutti i principali settori di intervento, direttamente o indirettamente responsabili dei consumi energetici e delle relative emissioni. Le forme di intervento nei diversi settori devono naturalmente tenere conto delle caratteristiche proprie dell’azione di governo di un’amministrazione comunale che può svilupparsi su tre livelli principali, corrispondenti ad altrettanti ruoli ricoperti dall’Amministrazione: 1 – il Comune come consumatore diretto e fornitore di servizi; 2 – il Comune come pianificatore e regolatore; 3 – il Comune come promotore di modelli di comportamento. Nel piano, quindi, dovranno essere quotati non solo gli interventi diretti, come quelli sui consumi energetici degli edifici pubblici, ma anche quelli indiretti, come gli atti della pianificazione urbanistica o le azioni di incentivazione e facilitazione. Il raggiungimento di un obiettivo tanto ambizioso può essere ottenuto solo grazie al coinvolgimento, insieme a quello pubblico, anche del settore privato.