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Pescara, l’Interporto non interessa: il Comune vende le quote

 

Pescara. L’Interporto d’Abruzzo, il centro logistico che sarà completato entro marzo e metterà a disposizione 960 metri quadri di ‘stoccaggio’ a Manoppello, nel pieno cuore della ValPescara, per i mercati commerciali di tutta Italia e non solo, non interessa all’amministrazione comunale di Pescara. Sono oggi alcuni consiglieri del Pd e la presidentessa della commissione Grandi Infrastrutture Adele Caroli (Fli) a denunciare la messa in vendita del proprio pacchetto azionario da parte del palazzo di Piazza Italia.

“L’Amministrazione ha ritenuto non strategica la partecipazione alla società dell’Interporto, che sarà realizzato entro il mese di marzo 2011. Lo ha fatto cedendo le quote in suo possesso a favore di un rientro economico immediato”, dichiara la Caroli dopo l’odierna seduta della commissione svolta alla presenza di Mosè Renzi, Direttore Generale dell’Interporto. Una quota pari allo 0,25%, irrisoria quindi, ma la vendita risulta emblematica: “l’attuale maggioranza di governo non ha avuto la lungimiranza necessaria a un’amministrazione che mira a fare della città di Pescara un punto di riferimento per l’intero Abruzzo”, continua Adele Caroli.

Dello stesso avviso anche i consiglieri comunali Pd Corneli, Diodati, Fusilli e Balducci. L’infrastruttura, un complesso organico di strutture e servizi integrati di 960 mila metri quadrati, finalizzati allo scambio delle merci, gode di una strategica posizione a ridosso dei principali centri urbani, vicina all’aeroporto d’Abruzzo e al porto di Ortona; l’interporto ha spazi di manovra importanti ed è dotato di banchine di carico e scarico, con una viabilità dedicata, una serie di servizi per il personale in transito e per i mezzi di trasporto: “ancora una volta la mancata partecipazione di questa Amministrazione rispetto ad un progetto operativo di tale entità, nell’ottica dei molteplici vantaggi che esso porterebbe, come l’abbassamento dei livelli di presenza di traffico pesante all’interno della città; un’ottica che nell’Interporto della Val Pescara troverebbe il suo braccio operativo”, dicono dal Pd.

La richiesta avanzata da Renzi è chiara: intercettare e dirottare il più possibile nuovi insediamenti industriali per incrementare il transito all’interno dell’infrastruttura, il tutto a vantaggio dell’intera area metropolitana. “Ancora oggi all’interno della città di Pescara esistono piattaforme logistiche (una su tutte l’ex scalo ferroviario di Porta Nuova) le cui attività potrebbero e dovrebbero essere portate all’esterno della città, nel duplice intendimento di ridimensionare la presenza di traffico pesante e contestualmente di procedere al recupero di tali aree per la valorizzazione estetica e funzionale di più zone cittadine possibili”, insistono i democratici.

Daniele Galli