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Pescara, disabili protestano davanti al Comune: “siamo come carcerati”

Pescara. Indossano maglie da detenuti e sono scesi in piazza Italia, a Pescara, davanti al palazzo del Comune, per protestare tutti insieme, adulti e bambini, seduti sulle loro carrozzine. Sono i disabili pescaresi che affidano a Claudio Ferrante le motivazioni della loro protesta: “Ci sentiamo carcerati, agli arresti domiciliari. E’ impossibile, per noi, accedere al Comune e in altri uffici, come la Asl. Piazza Italia è zeppa di barriere architettoniche e qui attorno sono stati creati posti auto riservati agli amministratori, ma non ce ne sono per i disabili. E’ vergognoso che non vengano rispettati i diritti e la dignità umana ed è vergognoso quello che accade a Pescara. Vogliamo risposte, non ci fermiamo”.

I disabili chiedono il rispetto della legge quadro sull’handicap, la 104 del ’92, e della convenzione dell’Onu per il diritto delle persone con disabilità. E chiedono di incontrare il sindaco Luigi Albore Mascia. Nel frattempo, a scendere in piazza per ascoltare le loro ragioni è stato l’assessore Guido Cerolini Forlini.

“Credo che il sindaco abbia sbagliato a non incontrarli” commenta il consigliere del Partito di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. “Mi sembra che non si tratti di una protesta contro qualcuno ma a favore di una nobilissima causa. Spesso e volentieri sono altre le priorità di cui si occupa la politica. Bene hanno fatto a porre l’attenzione su una questione, come quella delle barriere architettoniche, sulla quale registriamo un ritardo ingiustificabile. Invito il sindaco a promuovere un incontro con i protagonisti della protesta per concordare le misure da assumere come amministrazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.