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Carichieti, interrogazione parlamentare di Melilla su mancato controllo Consob

Chieti. L’onorevole Gianni Melilla chiede di interpellare il Ministro dell’Economia e Finanze per sapere quali iniziative intenda assumere nei confronti del presidente della Consob – premesso che:

 durante la trasmissione televisiva di Rai Tre “Report” la conduttrice Milena Gabbanelli ha mostrato una lettera indirizzata al Presidente della Consob, Giuseppe Vegas, sulle raccomandazioni che l’autorità avrebbe dovuto emanare alle banche relativamente agli scenari probabilistici da accompagnare alle emissioni di subordinate;

come riportato anche da “il Fatto Quotidiano” del  7 giugno, la lettera è stata scritta il 3 maggio 2011 dal direttore della Divisione emittenti della Consob, Claudio Salini, e in chiusura afferma: “Conformemente alle indicazioni fornite per le vie brevi dalla S.V. al Responsabile della Divisione Studi Economici, gli Uffici inviteranno gli emittenti a non inserire le informazioni sugli scenari di probabilità nel prospetto e ne richiederanno l’eliminazione nel caso in cui qualche banca dovesse farlo di propria iniziativa”;

questa sarebbe la prova che il presidente Vegas “per le vie brevi” avrebbe ordinato al direttore della Divisione studi economici, Giovanni Siciliano, di abolire gli scenari probabilistici, strumento che serve a tutelare i risparmiatori, per favorire le banche intenzionate a collocare presso i loro clienti le rischiosissime obbligazioni subordinate;

il direttore Salini, poco dopo l’invio della citata lettera, ha lasciato la Consob ed è stato nominato nel cda della Banca Etruria, e recentemente è stato sanzionato dalla Banca d’Italia per una serie di irregolarità amministrative; come amministratore di Banca Etruria ha beneficiato della decisione di Vegas, consentendo così alla banca di piazzare le obbligazioni subordinate;

la vicenda è stata ricostruita nei dettagli sempre dal “il Fatto Quotidiano” lo scorso 25 maggio: nel 2009 l’allora presidente della Consob, Lamberto Cardia, emanò una raccomandazione che imponeva alle banche di accompagnare le emissioni di subordinate con gli scenari probabilistici, numeri, cioè, che indicano sinteticamente ai risparmiatori le probabilità di guadagnare o perdere con quell’investimento;

il presidente Vegas – che il 1° marzo 2011 venne spostato dall’allora Governo Berlusconi da viceministro dell’economia a presidente della Consob – subito dopo la nomina si attivò per eliminare gli scenari probabilistici in nome della semplificazione;

gli scenari probabilistici, introdotti proprio per tutelare i clienti delle banche, mostravano la realtà di quei titoli in modo così chiaro da mettere in fuga gli acquirenti o comunque da imporre cedole all’altezza del rischio: non rendimenti intorno al 5 per cento come i titoli di Stato, ma del 12/13 per cento;

il 28 marzo 2011, nell’ambito dell’ampia consultazione aperta da Vegas, Stefano Micossi, direttore dell’Assonime, associazione delle società per azioni, descrive gli scenari probabilistici come l’arma di un ricatto a cui le aziende sarebbero sottoposte dalla burocrazia della Consob: “Benché la raccomandazione finale non sia stata ancora emanata, la Consob già richiede che tali informazioni vengano incluse nei prospetti come condizione per accelerarne l’approvazione”;

dopo la lettera di Micossi le informazioni dovute sugli scenari probabilistici sono sparite e la lettera di Salini è stata secretata per cinque anni, ora, grazie alle informazioni fornite dalla sunnominata trasmissione televisiva , si evince che fu il presidente Vegas a dare l’ordine, a voce, a Siciliano di disapplicare la regola fissata dal precedente presidente Cardia;

tale linea di condotta è in aperto contrasto con quanto stabilito dal comma 6 dell’articolo 1 della legge n. 216 del 1974 che ha istituito la Consob: “Il presidente sovrintende all’attività istruttoria e cura l’esecuzione delle deliberazioni”, quindi, a parere dell’interrogante, la legge non dice che il presidente può far disapplicare della Commissione;
l’ordine dato “per le vie brevi” dal presidente Vegas nell’aprile del 2011 ha, come è ormai noto, favorito il collocamento massiccio delle subordinate di Banca Etruria, ma anche Banca Marche, Banco Popolare di Vicenza, Veneto Banca, che si è tradotto nell’evaporazione di 800 milioni di risparmio italiano con un gravissimo danno per migliaia di risparmiatori.

‘La vigilanza carente di Banca d’Italia e il mancato controllo da parte della Consob sui prodotti finanziari offerti dalle 4 banche tra cui Carichieti hanno prodotto un grave danno a migliaia di risparmiatori e all’economia italiana.

Ho presentato un’Interpellanza parlamentare sulle responsabilità del Presidente della Consob. La Carichieti ha 600 dipendenti e 65 sportelli, i risparmiatori danneggiati sono stati 728 per una somma totale di 27 milioni di euro’, sostiene Melilla.