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Pescara, Dragaggio: ancora ritardi. E i conti non tornano

 

Pescara. Il Pd torna, puntuale come se avesse l’impegno segnato in agenda, a bacchettare la Giunta Mascia ogniqualvolta promette di far partire i lavori per il dragaggio del porto e poi, anch’essa puntuale, non li fa mai partire. Oggi dovevano partire, dopo rimandi di mese in mese, da marzo scorso, i tanto agognati lavori: un altro nulla di fatto. Il consigliere comunale Enzo Del Vecchio chiama in ballo uno “stregone con doti soprannaturali e che sia in grado di leggere nelle menti dei consiglieri regionali e del comune di Pescara per comprendere per quale imperscrutabili ragione continuano imperterriti ad annunciare l’avvio dei lavori di dragaggio delle strutture portuali cittadine che sistematicamente risultano delle colossali bufale”.

Il segretario cittadino Pd, Stefano Casciano, gli fa da eco, dichiarando ironico: “Questa faccenda sta diventando una barzelletta e, intanto, l’elenco degli annunci non andati a buon fine si continua ad allungare. L’unico appiglio che ci resta, adesso, è l’arrivo di Babbo Natale: speriamo che nel suo sacco trovi un po’ di spazio per portare il dragaggio a Pescara”. Marzo, poi aprile, poi agosto: “di questi fantomatici lavori sembra si fosse persa ogni traccia se non fosse che il 30 novembre u.s.”, ricorda Del Vecchio, “il loquacissimo Sospiri, nell’occasione spalleggiato dai colleghi consiglieri regionali Federica Chiavaroli e Alessandra Petri, comunicava con l’ennesimo strabordante voluminoso comunicato stampa: ‘I lavori per il dragaggio del porto canale di Pescara prenderanno il via tra nove giorni esatti, il prossimo 9 dicembre’. Rincuorati dalla perentorietà dell’annuncio, Del Vecchio aveva quasi creduto ad un avvio celere dell’opera: “Invece manco per niente”, sbotta, “Non solo i lavori non sono ancora partiti, non c’era da dubitare, ma soprattutto destavano viva preoccupazione le ulteriori dichiarazioni contenute nel comunicato dei consiglieri regionali che annunciava che i lavori sarebbero stati non più di 500.000 euro per 10.000 mc di materiale da scavare ma addirittura di 2.900.000 euro (1 ml da parte della regione ed 1,9 ml da parte del Ministero) che avrebbero consentito di rimuovere 23.000 mc di materiale”.  Inizialmente, infatti, era stato previsto uno stanziamento 500.000 euro per la rimozione di 10.000 mc di sabbie i cui lavori sono stati aggiudicati, con gara svolta dal Ministero delle Infrastrutture, all’impresa Nicolaj.

Dati alla mano, a Del Vecchio i conti non tornano: “se con 500.000 euro si potevano rimuovere 10.000 mc di materiale – matematica dice che il costo a mc sarebbe stato di circa 50 euro – con 2,9 ml di euro si sarebbero dovuti rimuovere ben 58.000 mc di materiale e non 23.000 come riportato nel comunicato dei consiglieri”. Dubbi, ritardi e ancora dubbi. “Le dichiarazioni dei consiglieri regionali evidenziano, ancora una volta, l’indiscutibile poca chiarezza rispetto ad un procedimento che si dovrebbe basare su elementi certi e definiti e sostanziato da un elaborato progettuale e che allo stato non sembra essere stato redatto.Sono questi gli elementi che porteranno i consiglieri di opposizione del Comune di Pescara a richiedere alla Regione Abruzzo, titolare della procedura in essere, copia degli elaborati progettuali riguardanti l’appalto del dragaggio già affidato e gli ulteriori atti predisposti per l’estensione dei lavori che, comunque, ancora attendono l’avvio con l’auspicio che o Babbo Natale o la Befana facciano questo atteso regalo alla città di Pescara”, conclude Del Vecchio, imbucando la letterina indirizzata al polo nord.

Daniele Galli