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Pescara, la Provincia vuole la Pescarina

 

Pescara. La Provincia di Pescara punta a diventare proprietaria della ‘Pescarina’, la palazzina risalente agli anni ’20, storica sede del Circolo Canottieri che si trova a pochi passi dal fiume e da anni versa in condizioni di degrado. L’amministrazione provinciale si è già attivata in tal senso e nello stesso tempo la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici ha dato il via alla procedura per il riconoscimento del vincolo culturale, facilitando il trasferimento alla Provincia.

Se n’è parlato durante una riunione con tutti gli enti interessati, promossa dalla Provincia, come riferiscono il presidente Guerino Testa e l’assessore Aurelio Cilli. “L’edificio è di proprietà statale”, ricordano,  “e ad oggi è affidato in concessione dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti a tre soggetti diversi, e cioè la Provincia di Pescara, il Circolo Canottieri e un privato. Considerato che il ministero, e per esso la Capitaneria di Porto di Pescara, non ha mai utilizzato l’immobile per gli scopi che sono propri di questo Corpo, la Provincia intende entrarne in possesso seguendo, ovviamente, le procedure di legge e cioè attraverso il decreto legislativo che prevede il trasferimento gratuito di alcuni beni dello Stato agli enti locali”. Questo percorso, tra l’altro, si incastra alla perfezione con l’iter avviato dalla Soprintendenza che, riconoscendo la palazzina come bene culturale, apporrebbe un vincolo sulla struttura ai sensi del Codice dei beni ambientali e paesaggistici. “La Capitaneria di Porto”, sottolineano Testa e Cilli, “si è già espressa favorevolmente e con la Soprintendenza c’è un’intesa massima, tant’è che c’è già la disponibilità a progettare la nuova Pescarina”.

Serviranno fondi per i progetti di rinascita della storica struttura pescarese e la Provincia si è già mossa e livello europeo per individuare le possibili fonti di finanziamento. Al momento sono a disposizione dell’ente 200mila euro per la sistemazione (complessivamente ne servono circa 600mila, senza considerare l’eventuale recupero della piscina) e in attesa di sapere l’esito della procedura attivata per il trasferimento dell’immobile si è pensato di sospendere l’intervento di risanamento del primo piano (quello che la Provincia ha in concessione), promosso dalla precedente amministrazione.

Daniele Galli